Sara mi scrive:
"Carissima collega, sono
demoralizzata. Oggi sono di nuovo entrata in terza. C'era confusione... si
parlavano addosso. Ho aspettato che andassero a posto e poi sono entrata. Hanno
subito cominciato a fare di tutto. Uno dei soliti difficili si è alzato e
girava per la classe. Gli ho detto di sedersi. Poi ha cominciato un'altra a
fare la stessa cosa. Le ho detto. dove vai? Siediti..ti aspetto. Loro,
fregandosene di quello che dicevo, mi ignoravano e allora ho attaccato col
discorso che non era giusto il loro comportamento... che io li volevo aiutare,
ma loro reagivano proprio comunicandomi: ma che ci frega di quello che dici!..
Allora, arrabbiandomi ho battuto la mano sulla cattedra in modo forte e ho
detto BASTAAAAA. A questo punto uno dei difficili di turno ha fatto un salto
sulla sedia, fingendo uno spavento. Così gli ho scritto sul diario L'alunno
Tizio, reagisce in maniera spropositata all'insegnante che richiama un compagno,
mancandole di rispetto!. Lui si è calmato.. ha seguito e ho approfittato per
dirgli “vedi che quando segui sei bravo”. Alla classe ho cercato di chiedere
spiegazione del loro atteggiamento e hanno detto: “ma perché lei è troppo
severa, vogliamo la prof dell'anno scorso (con la quale so che non facevano
niente). A queste cose ho detto loro che mi sembravano tutte delle scuse..per
lamentarsi visto che non ascoltavano nemmeno le mie risposte ma che li avrei
ascoltati volentieri se avessero parlato uno per volta. Insomma, per fortuna è
finita la lezione. Ho chiamato da parte quello della nota e gli ho detto: “ma
che ti viene in mente? Sei contento di aver preso una nota?Vuoi far pagare a me
qualche colpa che non ho? o ritieni che io ne abbia?” Lui è stato zitto e
dimesso..gli ho detto: “domani fai firmare la nota e ora fai l'intervallo con
gli altri, per oggi non mi sei piaciuto.” Poi ho chiesto agli altri due di
accompagnarmi in un'altra classe e darmi una mano per favore con delle
cartelline che avevo in mano. Ho chiesto come mai si alzano e perché si
comportano così. Uno dei due mi ha detto: “ma perché prof, io non c'ho testa
della scuola, sono stanco.” E io: "e perché senti il bisogno di
alzarti?" Lui ha risposto che quando si sente nervoso è così. Allora gli
ho detto: “allora, io ti capisco in parte, lo vedo che non stai bene in classe
in certi momenti e voglio aiutarti. Allora, tu quando è così me lo dici e io
appena ho occasione ti coinvolgo in qualcosa che ti faccia muovere: ti do una
cartellina da portare ad un collega, per esempio. Ma non esiste che ti alzi e
giri per la classe.” Poi l'ho rimandato in classe dicendogli che avremmo
riparlato dal momento che dovevo fare lezione in un'altra classe.
Oggi li ho visti di nuovo. Il Tizio al quale
avevo dato la nota l'aveva fatta firmare e si è leggermente moderato. Il Caio
al quale avevo parlato è stato buono e ogni tanto mi diceva: Prof, quando mi fa
andare a fare il mio incarico?" Così poi l'ho mandato ma lui ha finto di
dimenticarsi la cartellina giù e ne ha approfittato per uscire di nuovo. Un
altro ha passato l'ora a girare e a lanciare palline e gomme. Gli altri ne
approfittavano e ridevano. Insomma un incubo. Ecco.. non sono sicura che questa
linea dia qualche frutto, forse non l'ho saputa attuare. Per ora stanno
vincendo loro. Non so, devono capire che sono la persona più disponibile del
pianeta ma adesso hanno passato il limite......... sono furibonda..e molto meno
disponibile...perché non hanno capito proprio un bel niente. E domani? Cosa
faccio, domani? Non so, ho percepito un vero e proprio rifiuto da parte loro.
Mi dia qualche speranza che la cosa si può ancora migliorare. Sinceramente sono
avvilita e siamo solo ad Ottobre, non so che pesci prendere.. Un anno così non
lo reggo in questo momento della mia vita già delicato per motivi personali.
Sto anche meditando di lasciare l'incarico, non posso rimetterci la salute
oltre a tutto quello che sto perdendo già in questo momento. Grazie
infinite,Sara"
Cara Sara, hai scritto:
Non stanno vincendo loro e
non devi vincere tu. Devi trovare il modo.
La linea che ti ho
suggerito con il libro dà senz'altro dei frutti, ma non devi sperare nei miracoli. Ci vuole
tempo, anche a me, e quello che devi fare è cercare di non fare errori, senza
demoralizzarti.
Mi sembra che tu te la
stia cavando bene, ma hai fatto qualche errore:
<Così poi l'ho mandato
ma lui ha finto di dimenticarsi la cartellina giù e ne ha approfottato per
uscire di nuovo.>
Avresti dovuto dire: “Ti sei
mangiato la possibilità. Ora non ti ci mando più.”
Errore: alla prima pallina
dovevi buttare all'aria la lezione.
< Gli altri ne
approfittavano e ridevano.>
Errore: avresti dovuto beccare un
paio di loro (quelli più bravi fra quelli che ridevano), fare una nota, spiegando "d'ora in avanti farò una nota a quelli che appoggiano gli
atteggiamenti scorretti. Due a caso, perché non posso perdere tempo."
Se protestano (e spero che lo facciano) chiedi come
vorrebbero fare loro. Poi fingi di decidere insieme a loro.
Spero di averti aiutato,
Sara.”
Sara mi ha scritto di
nuovo:
“Cara Collega,
sì mi hai aiutata.
Soprattutto hai aiutato il mio umore.
Ho fatto come consigliavi
tu, ho detto che avrei punito chi avrebbe incoraggiato i comportamenti
scorretti. A quello tremendo avevo chiesto di pulire l'aula, e lui era contento
di farlo. gli altri gli tiravano via via le carte per complicargli il lavoro e
divertirsi. così ho detto: forse non avete capito bene, lui sta eseguendo una
mia richiesta essendo utile a tutti noi. voi ne approfittate per scherzare...
non si tratta di uno scherzo. ora il primo che incoraggia un'azione scorretta
si ritrova una nota, a caso...chi becco...becco... vi ho preavvertiti.
ovviamente ho beccato due
o tre e ho preso il diario e ho scritto sul registro. hanno protestato e ho
detto loro che li avevo preavvertiti. poi è finita l'ora e non ho potuto
continuare il discorso importante del come avrebbero voluto e del fingere di
decidere con loro.
Domani saranno arrabbiati
con me... questa prof. ingiusta che ha preso tre persone a caso....
Non so se faccio bene...
comunque appena vedo che tira aria di confusione, come ho letto sul blog, mi
fermo e dirò.... la lezione così non ve la faccio. poi, spiego... è essenziale
che ci sia un clima di convivenza civile e migliore di questo. mi rifiuto di
sgolarmi per farmi ascoltare e se continuassi non sarei un'insegnante seria.
non voglio, né posso accettare che una lezione diventi una barzelletta... per
questo adesso ci dedichiamo al perché vi comportate così. Prendete un foglio e
scrivete in italiano (la mia materia è inglese) io, studente consapevole, cosa
faccio e cosa mi aspetto dalla lezione di inglese. Come posso migliorare la
situazione?".
Aggiungerò che sarà il
punto di partenza per preparare la prossima lezione in inglese con vocaboli di
Inglese.
Come diceva P. Villaggio
in un omonimo film, "Io speriamo che me la cavo!"
Saluti, Sara”
Cara Sara, hai fatto tutto
benissimo. Non importa se domani saranno arrabbiati. Lo saranno anche i miei,
domani, perché oggi li ho rimproverati molto. Pazienza. Poi capiranno.
Domani entra
sorridente, come se nulla fosse accaduto, ma non ti devi pentire, e e non devi essere meno esigente perché ti senti in colpa. Devi sapere che lo hai fatto per
loro. Forza!
Quarta parte
Seconda parte
Prima parte