Molti
mi hanno chiesto che cosa ne penso del video che sta girando in internet del
ragazzo che aggredisce la professoressa dopo un rimprovero. Non avrei voluto
pubblicizzare ancora quel video, ma alla fine ho deciso di rispondere, e la risposta vale per tutti i video di questo genere.
Una
per tutte, ecco la lettera di Pino, che mi scrive:
“Salve
Prof.ssa Milani,
innanzitutto le vorrei fare i complimenti per
il suo blog ed il suo libro che ho letto e sono una fonte d'ispirazione per me.
Il
motivo per cui le scrivo è che vorrei una sua opinione sul video che sta
girando sui social network su un ragazzo che aggredisce una professoressa.
Ciò
che le chiedo, in qualità di docente alle prime armi, più nello specifico è:
-
come ci si dovrebbe comportare in queste situazioni?
-
come evitarle? (Non arrivare a queste scene dove la professoressa si abbassa al
livello del ragazzo penso che sia la cosa migliore, anche se non incolpo
assolutamente la professoressa. In certe situazioni è facilissimo pontificare
ma non agire. Non incolpo neanche il ragazzo, in fondo è lo specchio della
società in cui ci troviamo.)
-
quali strumenti si hanno per sanzionare l'alunno in questione? (Qualcuno mi ha
detto l'importante è che sia andata dal dirigente a riferire. In questi tempi
però dove la scuola viene gestita come un'azienda ed anche per quieto vivere,
il dirigente è molto probabile che risponda:" E' colpa sua che non ha
saputo motivare i ragazzi" lavandosene così le mani ed abbattendo
moralmente la professoressa.)
In
attesa di una sua qualunque risposta la ringrazio dell'attenzione.
Cordiali
saluti. Pino”
Che
cosa penso? Credo che in realtà non sia nulla di eccezionale, perché basta
cercare su youtube e se ne trovano altri. E non mi interessa in questo momento
parlare di quello che farà o non farà il dirigente. Mi interessa solo quello
che vedo nel video.
Vedo
un ragazzo molto aggressivo e maleducato e volgare che aggredisce un’insegnante.
Più
precisamente, vedo un’aggressione a pubblico ufficiale.
Tu
scrivi “Non incolpo neanche il ragazzo, in fondo è lo specchio della società in
cui ci troviamo.” Io invece lo incolpo, eccome. Perché quello che dico (e
scrivo nel blog e nel libro) del fatto che un alunno che si comporta male è un
ragazzo che soffre, è riferito ai bambini e ai ragazzi, che non sanno ancora
esternare il loro disagio in modo equilibrato e perciò perdono il controllo.
Quello
che vedo qui è un ragazzo alto 1.80, che se non è ancora maggiorenne lo sarà
fra pochissimo; uno che voterà e il suo voto varrà quanto quello di tutti noi.
Vedo
un ragazzo che con buona probabilità tratta così la madre e tratterà così tutte
le donne della sua vita e poi i suoi figli. Vedo uno che potrebbe anche picchiarle,
le donne della sua vita. Perché non si diventa così aggressivi per un rimprovero
o la minaccia di una nota sul registro. Un uomo civile non tratta così nessuno,
figuriamoci una donna, fisicamente più debole di lui.
Vedo
un ragazzo che ha dei grossi problemi di controllo della rabbia, che minaccia
fisicamente la sua insegnante, urlando, andando minacciosamente verso di lei con il
pugno, o la mano o il dito molto vicino al viso della donna. “Della donna”,
perché la professoressa, prima di essere un’insegnante, è una donna. Non
importa, in questo caso perché, come e quando questo ragazzo è diventato così:
a quell'età non si può più giustificare o perdonare un comportamento così
aggressivo.
Vedo - lo voglio ripetere- un’aggressione a pubblico ufficiale: il ragazzo andrebbe denunciato e
punito dalla legge. L’insegnante deve mettere per iscritto quello che è
accaduto, farlo protocollare e chiedere al dirigente scolastico che prenda
provvedimenti: direi che più di quindici giorni di sospensione sarebbero
giustificati (e comporterebbe la bocciatura), soprattutto perché accennava al
rischio di perdere l’anno e quindi si capisce che aveva già preso altre note. Se
la Scuola lascia perdere (come probabilmente avrà lasciato perdere negli anni
precedenti), se risponde con una blanda punizione, questo ragazzo andrà avanti
così. Impunito.
Intorno, in
quella classe, vedo degli smidollati immaturi, che ridono invece di aiutare la
professoressa, che sembrano quasi sperare che il ragazzone macho passi ai fatti
e le dia un pugno. Ragazzi immaturi che meritano anche loro una sospensione
consistente.
Vedo
un ragazzo che filma e poi mette su youtube la bella prodezza del compagno, anche
se è vietato dalla legge, oltre che da tutti i regolamenti scolastici. Anche
per lui ci vorrebbe una denuncia e una sospensione consistente.
Poi
vedo un’insegnante, che ha sbagliato, perché ha perso la pazienza (però sfido
chiunque, prima di tutto i genitori, a non perderla in quella situazione), ma
che apprezzo, perché non si è lasciata intimorire.
Che
cosa avrebbe dovuto fare l’insegnante? Prima di tutto non avrebbe dovuto
arrivare a quel punto. Anche se è alle prime armi, anche se quella non è la sua
classe e quindi non conosceva i ragazzi, avrebbe dovuto capire molto prima che
tipo di ragazzo era quello; e com'era il resto della classe. Non è difficile,
visto che ci riusciamo tutti i giorni nella vita quotidiana. Basta entrare in
un locale pubblico (un bar, una discoteca, un ristorante, per esempio) e con
una occhiata vediamo se è meglio girare i tacchi e andarcene.
Purtroppo
gli insegnanti non possono girare i tacchi e andarsene, ma a volte vengono buttati in queste specie di fossa dei leoni, dove rischiano di essere aggrediti da
ragazzoni maleducati, o violenti; rischiano di essere derisi e umiliati. E
rischiano anche che arrivino i genitori del ragazzone a minacciare l’insegnante.
Perché - diciamocelo- da qualcuno avrà preso – quel ragazzo – il suo modo di fare.
Questo
non è un fatto isolato: può capitare a tutti noi insegnanti. I genitori dei ragazzi che nel video sghignazzavano dovrebbero essere obbligati a guardare per ore i loro figli in
quel video, perché sarebbe giusto che si rendessero conto dei bei risultati della
loro educazione, e perché capissero in che cosa consiste il lavoro (usurante) degli insegnanti.
Vorrei
sapere come si è sentita quella professoressa andando a casa, quel giorno.
Credo che non abbia mangiato, e non mi stupirebbe affatto se avesse pianto. E vorrei sapere come entra in quella classe ogni giorno, da quel giorno. E vorrei
che tutti quelli che leggono si mettessero nei panni di quella ragazza, o
immaginassero la loro figlia in quella situazione. E spero che a nessuno venga
in mente di pensare che “se l’è cercata”. Spero che il dirigente non si sogni
di chiedere spiegazioni all'insegnante.
Se
fosse capitato a me, appena iniziata la sceneggiata del ragazzo non avrei più
risposto. Neanche una parola. Avrei chiamato il bidello, sarei uscita e avrei
chiamato i carabinieri dicendo “Sono stata aggredita in classe da un ragazzo. Potete venire
subito? Ho paura che mi picchi”. E al pomeriggio avrei sporto formale denuncia,
perché non è possibile che dobbiamo continuare a subire situazioni come queste.
Una denuncia contro l’aggressore e una contro chi ha filmato e messo il video
su youtube.
Spero
che l’insegnante legga questo post, che non abbia ancora letto il mio libro, e
che lo legga.
P.S Aggiungo un articolo che mi sembra chiaro e che contiene anche i riferimenti normativi. Qui.