La professoressa Isabella Milani è online

La professoressa Isabella Milani è online
"ISABELLA MILANI" è uno pseudonimo, scelto per tutelare la privacy dei miei alunni, dei loro genitori e dei miei colleghi. In questo modo ciò che descrivo nel blog e nel libro non può essere ricondotto a nessuno.

visite al blog di Isabella Milani dal 1 giugno 2010. Grazie a chi si ferma a leggere!

SCRIVIMI

all'indirizzo

professoressamilani@alice.it

ed esponi il tuo problema. Scrivi tranquillamente, e metti sempre un nome perché il tuo nome vero non comparirà assolutamente. Comparirà un nome fittizio e, se occorre, modificherò tutti i dati che possono renderti riconoscibile. Per questo motivo, mandandomi una lettera, accetti che io la pubblichi. Se i particolari cambiano, la sostanza no e quello che ti sembra che si verifichi solo a te capita a molti e perciò mi sembra giusto condividere sul blog la risposta. IMPORTANTE: se scrivi un commento sul BLOG, NON FIRMARE CON IL TUO NOME E COGNOME VERI se non vuoi essere riconosciuto, perché io non posso modificare i commenti.

Non mi scrivere sulla chat di Facebook, perché non posso rispondere da lì.

Ricevo molte mail e perciò capirai che purtroppo non posso più assicurare a tutti una risposta. Comunque, cerco di rispondere a tutti, e se vedi che non lo faccio, dopo un po' scrivimi di nuovo, perché può capitare che mi sfugga qualche messaggio.

Proprio perché ricevo molte lettere, ti prego, prima di chiedermi un parere, di leggere i post arretrati (ce ne sono moltissimi sulla scuola), usando la stringa di ricerca; capisco che è più lungo, ma devi capire anche che se ho già spiegato più volte un concetto mi sembra inutile farlo di nuovo, per fare risparmiare tempo a te :-)).

INFORMAZIONI PERSONALI

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La professoressa Milani, toscana, è un’insegnante, una scrittrice e una blogger. Ha un’esperienza di insegnamento alle medie inferiori e superiori più che trentennale. Oggi si dedica a studiare, a scrivere e a dare consigli a insegnanti e genitori. "Isabella Milani" è uno pseudonimo, scelto per tutelare la privacy degli alunni, dei loro genitori e dei colleghi. È l'autrice di "L'ARTE DI INSEGNARE. Consigli pratici per gli insegnanti di oggi", e di "Maleducati o educati male. Consigli pratici di un'insegnante per una nuova intesa fra scuola e famiglia", entrambi per Vallardi.

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venerdì 24 febbraio 2012

“Non riesco a gestire la classe perché non ho armi”. 285°

Angela mi scrive:

“Gentile professoressa, innanzitutto grazie del suo blog, veramente prezioso per chi è alle prime armi e non solo.

Questo è il mio quarto anno di insegnamento, ho lavorato un anno sulla materia e i successivi sul sostegno. In questo mio percorso ho cercato di lavorare molto su me stessa: so che il mio punto debole è sempre stato il carattere, riservato e tutt'altro che autorevole, e mi sono ingegnata per trovare strategie che mi rendessero più sicura e non portassero le mie classi ad approfittarsene. Purtroppo la strada è ancora difficile; quando lavoro sul sostegno mi pongo sempre come insegnante della classe e cerco di interagire con tutti, per essere vista alla pari dei colleghi. Non sempre è così, e per i ragazzi mediamente sono "un gradino sotto".
L'incubo peggiore, quest'anno, sono le ore di supplenza per sostituire colleghi assenti in una delle mie due classi. Gli alunni sono tendenzialmente molto maleducati: si tratta per tutti della classica "classe difficile". I colleghi però riescono a tenere la disciplina (li vedo quando siamo in compresenza!). Se sono da sola tutto cambia. Proprio ieri sono uscita da un'ora infernale in cui supplivo un collega di una materia (francese) che non potevo svolgere al suo posto (non lo so). Mi ero preparata un'attività leggera da svolgere insieme a loro. Non c'è stato niente da fare: abbiamo iniziato faticosamente solo dopo mezz'ora di confusione generale, mezz'ora in cui ho provato a mettere in atto le strategie che tu ci insegni (mettersi sulla soglia, guardarli con severità, non urlare ma parlare a bassa voce in tono minaccioso, ecc). Risultato: la confusione diminuiva, ma i 3-4 bulletti della classe continuavano imperterriti e trascinavano nuovamente il resto dei ragazzi. Ho provato a ragionarci, dicendo che so come potrebbero comportarsi perchè li vedo silenziosi e seri in altre ore...tutto inutile. L'attività che avevo in mente si è svolta in un clima decisamente chiassoso. L'ho voluta continuare perchè interromperla sarebbe stato un evidente segnale di fallimento. So che ho sbagliato tipologia di attività (di gruppo; avrei dovuto puntare su qualcosa di più controllabile) e probabilmente non sono stata nemmeno coerente con il ruolo che avevo assunto all'inizio dell'ora (prima minaccioso, poi quasi interlocutorio). Il punto però è un altro, anzi, sono tre:
1- Nei momenti in cui la confusione prendeva il sopravvento, SAPEVO di non aver armi: rapporti? Sospensioni? Due dei ragazzi ne aspettano una per gennaio e nonostante questo si sono permessi di comportarsi come se niente fosse! Per loro è acqua fresca...mi sono sentita IMPOTENTE. Come fare per non provare più questa sensazione terribile?
2- Secondo te quest'ora ha compromesso definitivamente la mia immagine ai loro occhi? Insomma, è troppo tardi o posso recuperare?
3- Penso che in parte la mia difficoltà sia dovuta al mio ruolo di insegnante di sostegno: niente voti, attività di recupero...insomma, la crocerossina. O è una scusa con cui mi copro?
Spero in una risposta, perchè questa esperienza ha travolto bricioline di autostima conquistate a fatica in quattro anni. Grazie in anticipo e a presto.
Angela”


Cara Angela, capisco che stai impegnandoti, che hai letto il blog, forse anche il mio libro.

Non ti ripeterò, perciò, quello che hai già letto.

Faccio qualche osservazione che ti può aiutare. Tu scrivi:

- “mi ero preparata un'attività leggera da svolgere insieme a loro”: scusa, ma chi ti ha detto che l’attività deve essere leggera? Non so che cosa insegni, ma c’è sempre qualcosa di interessante da insegnare. “Interessante”, non “leggero”. Se una cosa è leggera è poco mpegnativa e perciò permette la confusione.

- “Ho provato a ragionarci, dicendo che so come potrebbero comportarsi perché li vedo silenziosi e seri in altre ore...”: sbagliatissimo! È come se tu avessi detto “I miei colleghi sono più bravi di me. Io non sono capace di controllarvi e lo ammetto”.

- “L'attività che avevo in mente si è svolta in un clima decisamente chiassoso. L'ho voluta continuare perché interromperla sarebbe stato un evidente segnale di fallimento.”: Sbagliato. Invece avresti dovuto interromperla subito e assegnare qualcosa di estremamente noioso, naturalmente scritto. Devi metterti d’accordo con i colleghi perché dicano che i tuoi voti valgono esattamente quanto i loro. Li scrivi su un quaderno/registro che ti comperi e compili davanti a loro. I ragazzi non sanno niente di queste cose. Un registro è un registro.

- “i 3-4 bulletti della classe continuavano imperterriti e trascinavano nuovamente il resto dei ragazzi”: i bulletti vanno individuati subito e devi fare in modo di coinvolgerli in cose pratiche. Devi, inoltre, essere quella che ESIGE e non quella che prega. Se tu ti convincessi che SEI un’insegnante come gli altri, che SEI degna di rispetto e che DEVONO rispettarti, ti uscirebbero altri sguardi e altri toni. Se hai letto il libro c’è tutta una parte su questo.

- “So che ho sbagliato tipologia di attività , di gruppo”: bene, lo sai. Il lavoro di gruppo, metodo stupendo, didatticamente utilissimo e molto apprezzato dai ragazzi, deve essere usato soltanto quando sei capace di gestire bene la classe. Non solo le classi difficili, ma anche le classi facilissime (se ne esistessero). Gestire il lavoro di gruppo è molto difficile anche nei consigli di classe e nei collegi dei docenti, come avrai constatato. Figuriamoci in classe.

- “Nei momenti in cui la confusione prendeva il sopravvento, SAPEVO di non aver armi: rapporti? Sospensioni?” e “Penso che in parte la mia difficoltà sia dovuta al mio ruolo di insegnante di sostegno: niente voti, attività di recupero”: le armi di un insegnante non sono né i rapporti né i voti né le sospensioni. Anzi, bisogna riservarli a casi gravi. D’altra parte, quanto ci mettono i ragazzi a capire che non accade nulla? Meglio non ricorrere ad un’arma a salve: finché non spari credono che sia caricata a pallottole vere. Lo hai detto anche tu: “Per loro è acqua fresca”. Le armi sono tutte quelle di cui ho parlato nel libro e nel blog: hai letto tutto? Le armi sono sostanzialmente tre: far sentire (non “dire”) che ti interessi davvero di loro; essere preparati e quindi interessanti; essere capaci di stupirli.

- “è troppo tardi o posso recuperare?” : non lo so, Angela. Vale quello che ho scritto in questo post .

Spero di averti aiutato. Fammi sapere, e non ti arrendere!

martedì 21 febbraio 2012

“Mi picchia, ma lo amo ancora tanto”. 284°

Una Ragazza anonima mi scrive:

"Ciao sono una ragazza di 29 anni che si è ribellata dopo mesi ad un fidanzato padrone e l'ho denunciato. come ogni storia all'inizio era tutto rose e fiori e dopo che sono rimasta in cinta è cambiato tirando fuori il suo vero carattere. all'inizio era solo geloso, poi ha cominciato a plagiarmi mentalmente del tipo che lui poteva fare tutto ed io niente e se mi facevo sentire mi faceva passare per pazza x via degli ormoni della gravidanza, mi ha allontanato da amiche e parenti, voleva che non avessi un sociale, ed io stupida per non agitarmi per paura che ne risentisse il feto glielo assecondavo... purtroppo più andavo avanti e più vivevo un incubo... cominciava a criticare tutto ciò che facevo come se fossi un idiota... sembrava avesse 2 personalità c'era il lato di lui di cui mi sono innamorata che era dolce e premuroso, l'altro freddo e cattivo... passavano i mesi nel frattempo è nata la bambina e invece di farmi stare serena per allattarla in tranquillità era sempre una lite, la presenza di mia madre non era gradita anche se veniva quando ero sola per darci una mano, era un problema anche poter comunicare, se non eri d'accordo con lui o dicevi la tua erano botte... è stato perdonato per le bugie, per le cattiverie verbali e anche per gli schiaffi e calci, per l'amore provato ma non cambiava anzi era sempre peggio... adesso sono passati 4 giorni, lui manda sms di promesse di cambiare, ma io non ci credo più, ed ogni volta che lo fa il mio cuore soffre, vorrebbe credergli e avere la certezza che stavolta è vero, sarebbe bello soprattutto perchè l'amore per lui era ed è tanto altrimenti una figlia non l'avrei mai fatta con lui... ma lui ha rovinato tutto... adesso sto male perchè nonostante tutto lo penso, mi manca la parte bella di lui, mi manca il padre di mia figlia... ma proprio per lei mi sono fatta coraggio e l'ho cacciato... però adesso ho tanto bisogno di aiuto perchè il livido più grande è nel mio cuore... e vorrei sapere come fare a dimenticarlo... non mi vergogno di dire che lo amo ancora tanto ma lo detesto per essersi comportato così rovinando la nostra famiglia..".

Cara Ragazza anonima, come ho scritto in un altro post , "della violenza sulle donne è intrisa ogni parte del mondo. Anche l’Italia."

Ti chiedi (e mi chiedi) come fare a dimenticarlo. Prima chiediti se vuoi dimenticarlo. Tu non vuoi, per questo non ci riesci. Quindi, prima di tutto - te lo ripeto - chiediti se vuoi dimenticarlo. Chiedi a te stessa se vale la pena di sacrificare la tua vita. Chiediti se vale la pena rischiare che, quando la bambina sarà più grandicella, possa diventare anche lei l'oggetto delle violenze di tuo marito quando è "freddo e cattivo". Pensa ai danni che questo tipo di atteggiamento può recare a tua figlia. Pensa ai danni che provoca, dell’educazione, il passare continuamente (e inspiegabilmente, per la bambina) dall’essere trattata con dolcezza e poi con violenza, poi con dolcezza, poi di nuovo con violenza. È fra i sistemi educativi più dannosi, perché crea confusione, senso di precarietà dal punto di vista affettivo e, di conseguenza, problemi psicologici.

Pensa al dolore che provoca questa vita a te, a tua madre, agli amici e ai parenti che lui ha allontanato da te. Pensa se vale la pena di vivere senza amici e persone che possono starti vicine quando ne hai bisogno, solo perché lui non vuole. Pensa che lui non vuole, perché ti vuole completamente indifesa. Per poterti dominare come vuole. Perché vuole che tu sia la sua schiava, un oggetto di sua proprietà.

Poi pensa se ti sembra che la dolcezza che ricordi esiste davvero o se è solo il ricordo del passato che non vuoi vedere svanire.

Non ti devi vergognare se lo ami ancora. È lui che fa in modo che tu non possa dimenticarlo, togliendoti tutte le alternative. Lo fa per non perderti. Non perché ti ama, non perché vuole cambiare – come dice -, ma perché sa come giocare con te per farti perdere il coraggio di lasciarlo. Non ti ama, cara Ragazza, te lo devo dire, anche se mi dispiace. Non è amore quello di chi ti picchia (anche solo una volta). Non è amore quello di chi ti rende la vita un incubo.

“Voler bene” significa “volere il bene”. Non è il suo caso.

Probabilmente anche lui ha dei grossi problemi. Ma tu devi salvare te stessa e la tua bambina. Non si può pensare di salvare un uomo violento, un tossicodipendente, un alcolista, con la forza dell’amore. Ci vogliono degli specialisti. E molto bravi, anche.

Però, Ragazza, io non sono una psicologa. Ti serve anche l’aiuto professionale di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Quando avrai deciso, contatta anche tutti i tuoi vecchi amici e chiedi il loro aiuto. Chiedi che ti stiano vicini e che proteggano te e la tua bambina con la loro presenza. Perché una tigre a cui si toglie la preda può diventare pericolosa.

Ti auguro di prendere la decisione giusta. Ti auguro ogni bene. Fammi sapere, Ragazza.

lunedì 20 febbraio 2012

SETTANTAMILA VISITE AL BLOG!

Grazie a chi legge assiduamente il blog!
Sono state superate le SETTANTAMILA (!!!!!) visite!
Spero di rimanere sempre all'altezza del vostro interesse :-)

domenica 19 febbraio 2012

AVVISO per chi mi scrive

Cari lettori, dato che le visite al blog hanno superato il numero di 70.000, potete immaginare che le mail e le domande che ricevo sono molte, sempre di più, e non riesco più a rispondere a tutti. Almeno non in tempi brevi. Soprattutto perché quando rispondo lo faccio meglio che posso e non con dei botta e risposta che non servono a nulla. Aggiungete il fatto che più volte non seguo l’ordine di arrivo, perché qualcuno mi sembra più in difficoltà degli altri e allora rispondo subito. E anche che ci sono parecchi che mi fanno domande alle quali ho già risposto nel blog o nel libro, e quindi passano in priorità meno alta.

Vi chiedo perciò

  1. di avere pazienza e di scusare i miei ritardi, che non sono causati da mancanza di attenzione.
  2. di leggere le risposte che ho già dato sul blog
  3. di leggere il libro, perché se vi suggerisco di comperarlo non è perché voglio vendere come fanno quelli che vanno in televisione, ma perché l’ho scritto perché possiate avere un vero e proprio corso di sopravvivenza o vademecum per l’insegnamento.
  4. di scrivermi di nuovo, se vedete che passa il tempo e non rispondo.
  5. di indicarmi, alla fine della mail, quanta urgenza avete di avere una risposta (urgenza legata al vostro disagio), dando un puntegio da 1 a 10 (sembra una sciocchezza, ma mi può aiutare).

Grazie!


domenica 5 febbraio 2012

RECENSIONI al libro CONSIGLI PRATICI PER GIOVANI INSEGNANTI. 280°

Il mio libro CONSIGLI PRATICI PER GIOVANI INSEGNANTI ha ricevuto delle recensioni davvero belle. Finora sono TUTTE DI CINQUE STELLE! Ringrazio moltissimo tutti quelli che le hanno scritte. Sono contenta che il mio libro e questo blog siano davvero di aiuto.
Mi fa piacere se le leggete le recensioni (e se scrivete una recensione vostra o un commento.)
Eccole:
Recensioni su AMAZON
GIANNA:
5.0 su 5 stelle La Bibbia degli insegnanti, 11 dicembre 2011 *****
Questa recensione è su: Consigli Pratici Per Giovani Insegnanti (Brossura)
Che dire... Ho letto il libro sei volte! L'ho trovato non solo utile dal punto di vista pratico, ma è un sostegno anche dal punto di vista psicologico. Quando torni a casa piena di frustrazione perché non riesci a "tenere" la classe e a suscitare rispetto nei tuoi confronti, l'unica cosa che può farti stare meglio è ricevere il consiglio giusto, l'aiuto pratico che ti serve, che ti dia la carica per tornare in aula il giorno dopo piena di grinta e voglia di provare nuove strategie. Se cercate un qualcosa che vi faccia sentire così leggete questo libro... Mettete in pratica i suggerimenti di Isabella e le cose miglioreranno già da subito, anche se la strada verso l'autorevolezza è lunga...

Ele&Clo:
5.0 su 5 stelle ricette di scuola, 3 febbraio 2012 *****
Questa recensione è su: Consigli Pratici Per Giovani Insegnanti (Brossura)
Il libro di Isabella è come un libro di ricette.
La prima volta che lo leggi scopri che c'è un segreto per non fare impazzire la maionese, che c'è una tecnica per pelare le arance al vivo, che c'è un motivo se le ciambelle non vengono col buco. Insomma, dopo la prima lettura sai che se non riesci ad essere un buon insegnante non vuol dire per forza che sei un inetto, ma che probabilmente nessuno ti ha insegnato come fare questo lavoro.
Da quel momento tutto cambia. Cominci a rileggere il libro cercando di applicare le strategie che vi sono illustrate. Non puoi ricordartele tutte e applicarle tutte insieme. Procedi passo passo, partendo dalla ricetta più semplice. E ti accorgi che le tue ciambelle migliorano. Allora vai avanti, provi con piatti più elaborati e vedi che in effetti funzionano.
A questo punto cominci a capire e a convincerti che insegnanti non si nasce ma si diventa. Così tieni il libro sotto il cuscino o in tasca e, appena ti si presenta un problema, vai a cercare la ricetta giusta. Magari ti manca qualche ingrediente, allora cominci a inventare. Osi mischiare gli ingredienti in modo diverso perché cominci a capire cosa sta bene insieme e cosa stona.
Alla fine scopri che, pur non essendo uno chef stellato, qualcosa nel piatto riesci sempre a mettere.
Ti ringrazio Isabella perché da quando ti seguo sul tuo blog e sul tuo libro non sono più andata a letto digiuna.

RECENSIONI SU LULU:

02/10/2011 By laele *****
In barba a chi dice che non può esistere una guida per insegnanti perché ogni classe è diversa, ogni professore è diverso o altre scuse del genere, Isabella ha dimostrato CONCRETAMENTE che invece è possibile aiutare i colleghi in difficoltà se lo si vuole. Finalmente un libro davvero utile: non le solite elucubrazioni teoriche, ma tanti consigli concreti che tutti possono mettere in pratica nel loro piccolo. Tutto ciò che volevamo sapere e non abbiamo mai osato chiedere o che abbiamo chiesto e a cui nessuno ha mai risposto. Leggetelo!

20/11/2011 *****
Non so più quante volte l'ho già letto. Ho capito un sacco di cose, sto sviluppando le mie strategie, sto imparando ad essere contemporaneamente me stessa e una buona insegnante. Mi sono accorta che vedevo delle difficoltà dove non ce n'erano e non vedevo problemi che invece c'erano. Ho capito come fare per essere concretamente coerente. Ho imparato a rimproverare i miei alunni facendogli davvero sentire che lo faccio per il loro bene. Ho capito come affrontare i genitori, nel bene e nel male. Ho capito che amo il mio lavoro perché è il più bello del mondo. Grazie Isabella
Oct. 16, 2011By sara.galantucci *****
Io semplicemente dico: dopo aver letto questo libro niente è più come prima... Lo consiglio vivamente a tutti i miei colleghi... Credo che il nostro sia uno dei mestieri più difficili e delicati che esistano e i consigli pratici di Isabella sono quasi formule magiche tratte dal suo libro dell'esperienza che si possono mettere in pratica da subito...
Feb. 2, 2012 By Anna Katia *****
Ho appena finito di leggere il libro e come dice La Prof.ssa Milani è veramente una guida validissima, ancor di più in questi giorni che ho avuto anche modo di mettere in pratica ciò che leggevo. Ho notato che alcune tattiche (così le voglio chiamare) le metto già in pratica, altre non le conoscevo. L'insegnante è psicologo, sociologo, amico, guida, superiore e non solo dispensatore di saperi. Mi auguro, solo, che con tutte queste mie conoscenze e esperienze possa un giorno, al più presto, avere una cattedra tutta mia per insegnare ai ragazzi con tutto il mio cuore. CMQ NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE!! Grazie grande Prof. Leggetelo!!!
Jan. 20, 2012 By paolacl84 *****
veramente utile ed interessante!! ci sono spunti, idee, visioni della realtà veramente aderenti alla via scolastica. per uno di quei mestieri ritenuto tra i più facili, ma in realtà tra i più complessi, criticati e sottovalutati, questo libro sicuramente apre la mente. Assolutamente da leggere e rileggere.
Dec. 11, 2011 By gig_liola *****
Il libro si legge tutto in un fiato. E' pieno di esempi pratici utilissimi a noi insegnanti in erba e soprattutto leggendolo si inizia a sviluppare lo spirito giusto per poter intraprendere al meglio questo mestiere.
Insomma, lo consiglio vivamente a tutti gli insegnanti!
A distanza di tempo e dopo aver letto il libro sei volte, sento di dover aggiungere qualcosa...
Il libro non è utile solo dal punto di vista pratico, ma è un gran sostegno anche dal punto di vista psicologico. Quando torni a casa piena di frustrazione perché non riesci a "tenere" la classe e a suscitare rispetto nei tuoi confronti, l'unica cosa che può farti stare meglio è ricevere il consiglio giusto, l'aiuto pratico che ti serve, che ti dia la carica per tornare in aula il giorno dopo piena di grinta e voglia di provare nuove strategie. Se cercate un qualcosa che vi faccia sentire così leggete questo libro... Mettete in pratica i suggerimenti di Isabella e le cose miglioreranno già da subito, anche se la strada verso l'autorevolezza è lunga...
Oct. 5, 2011 By antoburgio *****
Nonostante la mia lunga esperienza (insegno da parecchi anni),devo proprio riconoscere l'utilità di questo libro. E' chiaro, immediato, ti aiuta veramente a trovare quelle piccole, ma geniali soluzioni che magari potrebbero aiutarti a gestire situazioni problematiche. Ne ho letti di libri sulla scuola, ma mai nessuno che, come questo, parlasse con parole vive. Finalmente qualcuno che descrive le cose così come sono realmente, che non va in cerca di astruse astrazioni per stupire, sbalordire e, alla fine, confondere. Il libro è accattivante già a prima vista, prima ancora che tu cominci a leggerlo: il formato piccolo è elegante; per non parlare poi della bella copertina. Leggetelo, non vi pentirete, anzi...
Oct. 22, 2011 By Luigi *****
Ho letto il libro tante di quelle volte che si sta consumando!!! Salto da un capito all'altro continuamente... finirà che devo ricomprarlo! Scende giù come un bicchier d'acqua, è diretto e senza fronzoli. Lo trovo molto utile per i neo insegnanti come me, in special modo ho apprezzatto i punti in cui ci sono esempi pratici che ripropongono situazioni in cui tutti gli insegnanti si ritrovano ogni giorno. Anche se il punto di forza del libro è rappresentato dai consigli pratici, ci sono anche molti spunti di riflessione, sul ruolo dell'insegnante, sul problema del voto e della bocciatura, del rapporto con i dirigenti scolastici, i colleghi e i genitori. In breve, UN LIBRO CHE CONSIGLIO!
Dec. 1, 2011 By laura Guerrieri *****
E' un grande libro, di piccolo formato ... è ricco di consigli pratici e soluzioni immediate e per questo è davvero molto utile a chi si cimenta per la prima volta in un lavoro difficile come quello dell'insegnante. E, siccome il mestiere di insegnante è sempre diverso, perché nessuna classe è identica a un'altra, anche chi ha esperienza può trovare in questo libro delle indicazioni, degli spunti e dei suggerimenti operativi.
Isabella Milani però non si limita ai consigli pratici ai giovani colleghi: in modo semplice e piano, evitando accuratamente l'insopportabile "didattichese", espone una visione della scuola e dell'educazione nella società di oggi, che è frutto di esperienza, riflessione e approfondimento. Purtroppo, sui giornali e nell'editoria, siano abituati a sentir parlare di scuola chi la scuola non la conosce, o chi insegna a tempo perso, ma in realtà vorrebbe fare altro; per questo la voce di una "vera" insegnante, che considera la scuola il suo vero lavoro e non un ripiego, è davvero una bella novità.

Oct. 9, 2011 By claudia rivelli *****
Il libro è bellissimo e soprattutto utilissimo, come il blog da cui nasce, d’altra parte. Ci sono tantissimi consigli che ti fanno finalmente vedere le cose in un altro modo. Non è uno dei soliti testi di didattica scritti da persone che non hanno mai messo piede in una scuola. Ho cominciato insegnando alle medie, ma ultimamente insegno sempre in istituti superiori ed è davvero difficile per me capire come prendere i ragazzi. Dopo averlo letto viene voglia di provare ad andare subito in classe per vedere se i consigli funzionano. Ho già provato qualcosa e sono molto contenta dei miei risultati, anche se devo lavorarci ancora un bel po'. Spero di riuscire presto a mettere in pratica tutti i consigli.

recensione all'eBook:
Di De Berardinis Antonella
29-mar-2012
E' la prima volta che acquisto un ebook, ma sono super felice perchè immediatamente ho potuto leggerlo. I consigli di isabella sono ora come un tesoro da portare sempre con sè. Certo poi ognuno dovrà adattare se stesso alle varie situazioni. Trovo il libro meraviglioso, efficace, immediato nessuno psicologo a nessuna conferenza a cui ho assistito è riuscito a far luce su questa problematica abbracciando insegnanti, studenti, genitori in tutte le sfaccettatura e dipanando matasse con parole semplici ma incisive e di facile comprensione per tutti ed anche di effettiva sperimentabilità. Partecipo a moltissimi incontri tematici,ma non sempre torno a casa arricchita ,non per presunzione ma spesso mi ritrovo a saperne anch'io e questo mi lusinga. Per farla breve BRAVA ISABELLA ! FORTUNATI i tuoi alunni e fortunati quelli che ti incontrano sul blog. Con questo libro hai ordinato armoniosamente idee e conoscenze spesso ingarbugliate che devono fare i conti con la personalità singola di ogni insegnante. Antonella

SUPERATE le SESSANTASEIMILA visite al BLOG!!!!

SUPERATE le SESSANTASEIMILA visite al BLOG!!!!
GRAZIE a tutti quelli che mi seguono!

66.000 visite sono tantissime!!! :-)

giovedì 2 febbraio 2012

E' tardi per comperare i CONSIGLI PRATICI PER GIOVANI INSEGNANTI? 279°

Vorrei rispondere contemporaneamente a tutti quelli che mi chiedono se è tardi per comperare, leggere e applicare i CONSIGLI PRATICI PER GIOVANI INSEGNANTI.
Dipende. Se per caso avete perso la faccia con i vostri alunni (nel senso che vi mancano palesemente di rispetto) e pretendete di cancellare tutti gli errori come se non fossero mai stati commessi, rispondo: è tardi. Se vi accontentate di provare le strategie, di modificare un pochino l'atteggiamento vostro e degli alunni, rispondo che è il momento di leggerlo. Inizierete con il prossimo anno, magari con un'altra classe, una nuova vita :-).
Se non avete perso la faccia (nel senso che fate fatica a tenere la disciplina e non riuscite a tenere sempre desta l'attenzione) dico che è il momento perfetto per studiare il libro. Momento migliore rispetto all'estate, per esempio, quando avete tempo, ma non potete provare ad applicare i suggerimenti. Momento buono, se avete dato le pagelle, perché potete considerare il secondo quadrimestre come il momento del cambiamento, dicendo ai ragazzi "Ragazzi, dato che ci sono stati parecchi brutti voti (e sicuramente ce ne sono stati :-)), da oggi si cambia tutto. Voglio silenzio in classe. Dovete fare ....Non dovete...Non sopporterò....Perché da un lato voglio (non "vorrei") proteggere quelli che vogliono studiare ed essere promossi da chi non ha voglia di fare niente; e dall'altro lato voglio proteggere chi non ha voglia di fare niente da se stessi. Perché a me interessa solo una cosa: che meritiate tutti di essere promossi."
Spero di essere stata chiara. Vi consiglio, visto che usate bene internet, di acquistare l'eBook, che arriva immediatamente e costa decisamente meno.
Fatemi sapere, come sempre!

Colgo l'occasione per ringraziare molto le persone che hanno trovato il tempo di scrivere una recensione del libro, anche perché hanno dato tutte la valutazione massima. Spero che qualcun altro dei miei lettori decida di scrivere una recensione sul sito di LULU (bastano solo poche parole!).



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