Una Ragazza anonima mi scrive:
"Ciao sono una ragazza di 29 anni che si è ribellata dopo mesi ad un fidanzato padrone e l'ho denunciato. come ogni storia all'inizio era tutto rose e fiori e dopo che sono rimasta in cinta è cambiato tirando fuori il suo vero carattere. all'inizio era solo geloso, poi ha cominciato a plagiarmi mentalmente del tipo che lui poteva fare tutto ed io niente e se mi facevo sentire mi faceva passare per pazza x via degli ormoni della gravidanza, mi ha allontanato da amiche e parenti, voleva che non avessi un sociale, ed io stupida per non agitarmi per paura che ne risentisse il feto glielo assecondavo... purtroppo più andavo avanti e più vivevo un incubo... cominciava a criticare tutto ciò che facevo come se fossi un idiota... sembrava avesse 2 personalità c'era il lato di lui di cui mi sono innamorata che era dolce e premuroso, l'altro freddo e cattivo... passavano i mesi nel frattempo è nata la bambina e invece di farmi stare serena per allattarla in tranquillità era sempre una lite, la presenza di mia madre non era gradita anche se veniva quando ero sola per darci una mano, era un problema anche poter comunicare, se non eri d'accordo con lui o dicevi la tua erano botte... è stato perdonato per le bugie, per le cattiverie verbali e anche per gli schiaffi e calci, per l'amore provato ma non cambiava anzi era sempre peggio... adesso sono passati 4 giorni, lui manda sms di promesse di cambiare, ma io non ci credo più, ed ogni volta che lo fa il mio cuore soffre, vorrebbe credergli e avere la certezza che stavolta è vero, sarebbe bello soprattutto perchè l'amore per lui era ed è tanto altrimenti una figlia non l'avrei mai fatta con lui... ma lui ha rovinato tutto... adesso sto male perchè nonostante tutto lo penso, mi manca la parte bella di lui, mi manca il padre di mia figlia... ma proprio per lei mi sono fatta coraggio e l'ho cacciato... però adesso ho tanto bisogno di aiuto perchè il livido più grande è nel mio cuore... e vorrei sapere come fare a dimenticarlo... non mi vergogno di dire che lo amo ancora tanto ma lo detesto per essersi comportato così rovinando la nostra famiglia..".
Cara Ragazza anonima, come ho scritto in un altro post , "della violenza sulle donne è intrisa ogni parte del mondo. Anche l’Italia."
Ti chiedi (e mi chiedi) come fare a dimenticarlo. Prima chiediti se vuoi dimenticarlo. Tu non vuoi, per questo non ci riesci. Quindi, prima di tutto - te lo ripeto - chiediti se vuoi dimenticarlo. Chiedi a te stessa se vale la pena di sacrificare la tua vita. Chiediti se vale la pena rischiare che, quando la bambina sarà più grandicella, possa diventare anche lei l'oggetto delle violenze di tuo marito quando è "freddo e cattivo". Pensa ai danni che questo tipo di atteggiamento può recare a tua figlia. Pensa ai danni che provoca, dell’educazione, il passare continuamente (e inspiegabilmente, per la bambina) dall’essere trattata con dolcezza e poi con violenza, poi con dolcezza, poi di nuovo con violenza. È fra i sistemi educativi più dannosi, perché crea confusione, senso di precarietà dal punto di vista affettivo e, di conseguenza, problemi psicologici.
Pensa al dolore che provoca questa vita a te, a tua madre, agli amici e ai parenti che lui ha allontanato da te. Pensa se vale la pena di vivere senza amici e persone che possono starti vicine quando ne hai bisogno, solo perché lui non vuole. Pensa che lui non vuole, perché ti vuole completamente indifesa. Per poterti dominare come vuole. Perché vuole che tu sia la sua schiava, un oggetto di sua proprietà.
Poi pensa se ti sembra che la dolcezza che ricordi esiste davvero o se è solo il ricordo del passato che non vuoi vedere svanire.
Non ti devi vergognare se lo ami ancora. È lui che fa in modo che tu non possa dimenticarlo, togliendoti tutte le alternative. Lo fa per non perderti. Non perché ti ama, non perché vuole cambiare – come dice -, ma perché sa come giocare con te per farti perdere il coraggio di lasciarlo. Non ti ama, cara Ragazza, te lo devo dire, anche se mi dispiace. Non è amore quello di chi ti picchia (anche solo una volta). Non è amore quello di chi ti rende la vita un incubo.
“Voler bene” significa “volere il bene”. Non è il suo caso.
Probabilmente anche lui ha dei grossi problemi. Ma tu devi salvare te stessa e la tua bambina. Non si può pensare di salvare un uomo violento, un tossicodipendente, un alcolista, con la forza dell’amore. Ci vogliono degli specialisti. E molto bravi, anche.
Però, Ragazza, io non sono una psicologa. Ti serve anche l’aiuto professionale di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Quando avrai deciso, contatta anche tutti i tuoi vecchi amici e chiedi il loro aiuto. Chiedi che ti stiano vicini e che proteggano te e la tua bambina con la loro presenza. Perché una tigre a cui si toglie la preda può diventare pericolosa.
Ti auguro di prendere la decisione giusta. Ti auguro ogni bene. Fammi sapere, Ragazza.