Cari lettori, ho deciso che in questo periodo risponderò solo alle lettere che ho ricevuto da tempo e alle
quali non sono ancora riuscita a rispondere.
Da oggi, perciò, non mi
chiedete consigli finché non avrò smaltito la posta arretrata. Ovviamente
questo vale anche per facebook, dove avevo già pregato di non scrivermi . E a maggior ragione vale per i commenti, che
servono per commentare, e non per chiedere consigli.
Scrivetemi solo per raccontarmi qualcosa, se vi fa piacere. A me fa piacere leggere, per esempio, dei vostri progressi!
Vi farò sapere
quando potrete scrivermi di nuovo. Grazie!
Colgo l’occasione per fare un ripasso dei criteri che seguo nelle mie risposte e nei commenti:
- non posso più rispondere a chi mi pone una domanda alla
quale ho già risposto molte volte e per questo vi invito a leggere il blog prima di
scrivermi;
- "interventi polemici (da parte di chiunque), o
commenti che esprimono disaccordo, che presupporrebbero una risposta da parte
mia non verranno pubblicati , perché questo
blog non è una chat né un forum di discussione e non ho tempo per controbattere."
- “Non verranno
pubblicati neppure i commenti rivolti in tono polemico ad altri lettori:
questo blog non è un forum, proprio perché voglio evitare quello che accade nei
forum, dove spesso si degenera negli insulti.”
- “Vi sarei grata se non usaste toni polemici perché
ritardo o non rispondo. In realtà, non sono obbligata, se non dalla mia
volontà.” Quando una persona decide di scrivermi, non può arrabbiarsi
se non rispondo. Questo
significa "pretendere" e non mi pare che si possano avanzare delle
pretese. Se riesco a rispondere (e rispondo a quasi tutti, o con un post o privatamente)
uno deve essere contento. Se non ci riesco uno, tutt'al più, può rimanere
deluso, ma certo non essere arrabbiato. Non risponderò più a chi lo fa.
- Proprio perché sapete che ricevo molte lettere, evitate di scrivermi molte volte ponendomi tanti quesiti: mi fa piacere leggere, ma non posso rispondere sempre alle spesse persone e perciò capirete che devo dare la precedenza a chi non mi ha mai scritto.
- Cercherò di
rispondere a tutti nel minor tempo possibile, ma desidero dare qualche spiegazione:
- vi assicuro che quasi tutti quelli che mi scrivono aggiungono una frase che dice che sperano in una risposta pronta, perché il problema è molto urgente: purtroppo non posso accontentare tutti.
- prima
di tutto rispondo a quelli che mi pongono domande su problemi che mi sembrano
urgenti; poi a quelli che pongono quesiti che presuppongono una risposta breve,
via mail; poi a quelli ai quali posso rispondere con un post, utile a molti.
- I genitori che mi
scrivono di solito lo fanno per lamentarsi degli insegnanti, e mi chiedono,
praticamente sempre, come devono fare per risolvere il problema, possibilmente
per “farla pagare” all'insegnante. Vorrei precisare che la mia risposta (come
si può constatare leggendo i molti post dedicati al problema dei rapporti insegnanti/genitori)
non è una risposta “di parte”, e non “difendo la categoria” se spiego che il
comportamento dell’insegnante può essere corretto anche se a un genitore sembra
assurdo. Ci sono cose che i genitori non sanno; situazioni nelle quali ci
troviamo che i genitori non conoscono e, soprattutto, ci sono aspetti sui quali
i genitori non dovrebbero intervenire. Leggendo il blog si può constatare che
non do sempre ragione agli insegnanti.
Vorrei chiarire anche il fatto che la mia risposta si basa
sui dati che mi vengono forniti, che, ovviamente, non mi vengono dati “da tutte
e due le campane”, per così dire: è ovvio che io cerchi di immaginare anche la
campana dell’insegnante. Il genitore di solito mi descrive i fatti secondo la
sua ottica e mi descrive anche quello che dice o fa l’insegnante (ma anche
quello è visto dalla sua ottica di genitore, spesso prevenuto o arrabbiato).
- Ci sono persone che per spiegarmi bene tutto mi scrivono
lettere lunghissime che a volte superano le 3600 parole. Se ci metto un secondo
a leggere una parola, significa che, solo per leggere la lettera, ci metto 60
minuti! In realtà per rispondere in modo ponderato devo leggerla due volte e mi
ci vuole altro tempo per riflettere e per decidere che cosa posso rispondere
per essere d’aiuto e mi servono altri minuti per scrivere. Domando: capisco che le persone
che lo fanno si trovano in difficoltà, ma
si può pretendere che io lo faccia? In realtà fino ad oggi l’ho fatto. Ma ora
non ci riesco più e perciò vi prego di
scrivere lettere che siano circa 500 o 600 parole, ponendo un quesito preciso,
riferito ad una situazione precisa. Alcuni mi domandano: “Secondo lei come
potrei essere più autorevole?”, oppure “Come potrei fare lezioni più
interessanti e farmi ascoltare dagli alunni?”. Per rispondere ho scritto un blog
dove ci sono, ad oggi, 568 post e 1807 commenti; ho scritto anche un intero
libro, e, se rispondo di leggere il libro, non mi sto “facendo pubblicità”.
Non
posso rispondere con un post.
Per ora non mi viene in mente altro.
Grazie a tutti quelli che mi hanno scritto e a quelli che pazienteranno
e mi scriveranno più avanti.
Spero che
capirete tutti!
A presto!