Se la Scuola va male, la
famiglia può fare qualcosa? Credo di sì. La famiglia deve assolutamente fare
qualcosa, se si rende conto che le cose vanno male, che i ragazzi si trovano
male, che non sono preparati ad affrontare il lavoro e la vita. Ma che cosa può
fare?
Se volete cambiare le cose, abbiate
il coraggio di prendere delle decisioni. Parlatene, fra mamme (certo, anche con
i padri) e decidete di cambiare le cose.
Dopo averci riflettuto per anni,
osservando non solo gli alunni, ma i bambini e i ragazzi per strada e nei
locali pubblici, mi sento di dare qualche consiglio in ordine sparso. È solo un
inizio. Da qualcosa bisogna cominciare.
- Insegnate ai vostri
figli a usare parole e formule come "grazie", "prego",
"scusa", "volentieri", "buongiorno!", "buon lavoro!", "per favore", "posso
farlo?", "posso andare?", "si sieda pure lei",
"hai bisogno di aiuto?", “ma certo”, "posso aiutarti?",
"benvenuto", "lo faccio io", "buon lavoro!", "mi dispiace", "con piacere",
"mi dispiace", sì, lo faccio subito", "non importa, non ti
preoccupare", ecc. Servono molto: rendono la vita più piacevole. Pretendete
che le imparino e che le usino.
- Non rispondete sgarbatamente ai
vostri bambini, perché imparano da voi. Ho sentito madri e padri rivolgersi ai
bambini con “non mi rompere i coglioni!”. Non ci si può rivolgere così a un
bambino! E se lo fate, non siete moderni. Siete solo maleducati e sgarbati, e
loro diventeranno come voi. Li manderete a scuola e loro lo diranno ai compagni
e gli insegnanti. A quel punto, non vi stupite e non vi lamentate, se lo dicono
anche a voi. E non li rimproverate, perché hanno imparato da voi.
- Finché i bambini sono piccoli non
chiedete loro delle opinioni che non possono darvi a ragion veduta: è ridicolo.
Chiedete quello che vogliono solo se si tratta di giocattoli, ma non fate
domande come "quale gioco vuoi?". Come fa un bambino piccolo a
conoscere l'esistenza (e il prezzo) dei giocattoli sul mercato? Date loro
un'alternativa: "Ti piace questa macchinina rossa o questa
verde?". E poi: non li riempite di giocattoli. Soprattutto, non li
riempite di giocattoli costosi. Insegnate loro a giocare con palline, bottiglie
di plastica, tappi, scatole di cartone.
- E questo discorso vale per tutto
quello che li riguarda: divertimenti, luoghi di vacanza, sport, impegni. Anche
in questi casi, osservandoli vi renderete conto di quali sono le scelte a lui
più gradite e più utili. Che senso ha chiedere “dove vuoi andare in
vacanza?" o anche "vuoi andare in vacanza a Rimini come l'anno
scorso?"? E se dice di no? Comanda lui? Fate quello che decide un
bambino di dieci anni?
- È vero che i figli devono diventare
autonomi, devono essere rispettati, devono avere una buona autostima, ma questo
non significa che quello che dicono vale quanto quello che dite voi. Bisogna far loro capire che non siamo sullo stesso piano: le nostre sono opinioni; le loro non sono "opinioni", ma frasi dettate dal desiderio del momento.
Ci sono moltissimi argomenti sui quali noi
adulti siamo più preparati, abbiamo molta più esperienza e, alla fine, perciò, anche gli adolescenti devono ascoltarci perché possono imparare ancora molto.
- Decidete per i bambini quello che devono
mangiare, in quale quantità e quando. Non possono sapere, a otto anni quello
che fa bene e quello che non fa bene. Dovete saperlo voi. Ovviamente, seguite
anche voi le regole della corretta alimentazione, perché dovete dare l'esempio.
Se non le conoscete, informatevi.
Osservando vostro figlio, saprete da
soli quali alimenti gli sono più graditi. Evitate di forzarlo a mangiare grandi
quantità di cibi che non ama, ma fate in modo che li mangi, se gli fanno bene. E
se non gradisce alimenti sani e preferisce proprio gli alimenti sconsigliati,
trovate voi il modo di indirizzare il suo gusto. Bisogna dedicare tempo
all'alimentazione.
Si vedono genitori che danno ai bambini
di meno di due anni patatine e Coca-Cola. Addirittura trovano divertente spingerlo
a inzuppare il ditino nello spumante e
ad assaggiarlo (“così festeggia anche lui”). Perché?
Basta con i genitori che danno
pacchetti interi di caramelle nelle mani dei bambini! Basta con i piatti doppi
di pastasciutta messi davanti ai ragazzi come piatto unico. È comodo, ma troppe
caramelle fanno male e una dieta fatta solo di carboidrati non è sana.
I bambini sono delicati. Se li
abituate a mangiare male continueranno a mangiare così per tutta la vita.
- Insegnate che si deve sempre tenere
conto del fatto che non siamo soli, che nel palazzo vivono altre persone, al
cinema ci sono altri spettatori, che per la strada ci sono altre persone.
Insegnate il concetto, che era già degli antichi romani e che poi era stato
ripreso da Martin Luther King: “La mia libertà finisce dove comincia la tua”.
Insegnate che la loro libertà di divertirsi finisce quando limita la libertà
degli altri. Insegnate a non disturbare, insomma. Non permettete loro di
scorrazzare fra i tavoli del ristorante. Non li portate dove gli adulti passano
la serata, per trovare un po’ di tranquillità. Rinunciate alla vostra
tranquillità se questo significa impedire agli altri di stare tranquilli. Un
ristorante non è un parco giochi.
- Insegnate ai vostri figli
adolescenti che quando camminano sul marciapiedi e incontrano qualcuno devono mettersi
sulla destra e lasciar passare, e non andare avanti a spallate, come se il
marciapiedi fosse loro.
- Insegnate a non sprecare. Anche se
siete ricchissimi. Lo spreco non è giusto da nessun punto di vista.
- Insegnate che le regole si devono rispettare. Pretendete
che vostro figlio le rispetti. È faticoso, lo so. Ma bisogna resistere
alla voglia di lasciar perdere e di dargliela vinta.