Ho spesso affermato il concetto –
nel blog e nel libro - che tutto può
diventare una lezione coinvolgente. Cerco di spiegarmi meglio con qualche
esempio. Ecco il primo.
Trovo questa vignetta – su
facebook o altrove – e mi sembra interessante. Non mi limito a
rifletterci sopra, per me stessa, ma mi chiedo: “Posso usare questa vignetta
per spiegare qualcosa ai miei alunni?”. Mi rispondo: “Sì, posso usarla come
punto di partenza per spiegare l’ingiustizia sociale, per esempio”.
Prima di tutto, preciso
come NON faccio. Non vado in classe e parlo dell’ingiustizia, facendo vedere
poi questa vignetta. Questo sarebbe un imporre il concetto già bello e fatto, e impedire agli
alunni di arrivare da soli a quell'idea (e cioè di imparare davvero).
Ecco come si può fare. Immagino l’inizio della lezione. Naturalmente,
ciascuno di voi immagini il dialogo adeguando domande e risposte all'età degli
alunni.
Entro e dico:
“Ragazzi, ho trovato questa vignetta. Mi è piaciuta e ve l'ho portata. Ci tengo a mostrarvela perché la trovo interessante.”
(La proietto nell'aula LIM, visto
che ce l’ho.)
“Che cosa ci vedete?
Descrivetela. ”
Alunni:
“Si vede un uomo sotto la
pioggia, senza ombrello che si bagna e uno con cinque ombrelli, che non si
bagna”.
“ L’uomo senza ombrello è magro e
triste. Quello con gli ombrelli è grasso.”
Io: “e che cos'altro notate?”
Alunno: “ Quello senza ombrello
guarda l’altro”
Io. “Giusto: e quello grasso con
gli ombrelli?”
Alunni “Lui non lo guarda”.
Io. “Bene. Allora? Che cosa
rappresenta questa vignetta?”
Alunni: “i poveri e i ricchi”.
Io: “E perché il ricco ha cinque
ombrelli? Non bastava uno, per non bagnarsi?”
Alunni: “Sì, ma vogliono far
vedere che il ricco ha molto di più di quello che gli serve”
Io: “E l’altro?”
Alunno “L’altro non ha nulla”.
Io: "e secondo voi perché l'uomo senza ombrello guarda l'altro? Che cosa significa il suo sguardo?"
Alunni: "Significa che lo invidia". "Pensa: perché lui ha tutti quegli ombrelli e io no?". "Pensa: sono sfortunato".
Io: "E perché l'altro non lo guarda?".
Alunni: "Perché non si interessa di lui". "Non lo vede nemmeno".
Io: “E che riflessioni si potrebbero
fare? Che cosa vi fa venire in mente questa vignetta? Se dovessimo dare un
titolo, come si sembrerebbe l’idea, per esempio, di scegliere ‘L’ingiustizia sociale?’.
A questo punto si ascoltano le loro idee, possibilmente senza giudicarle.
Io: "Che cos'è l'ingiustizia, secondo voi?"
Si può concludere così la prima fase
per passare alla seconda, nella quale si portano i ragazzi a riflettere sul
concetto di “ingiustizia sociale”.
“Ecco, ragazzi, quello che si
vede in questa vignetta è la situazione del mondo: le ricchezze della Terra non
sono distribuite secondo giustizia. C’è chi ha tantissimo e chi non ha nulla. All'interno di ogni Stato e in tutta la Terra. La domanda che vi pongo è
questa: è giusto? Come dovrebbe essere? Come accade che ci siano persone o Stati
che hanno tutto e altri che non hanno nulla?”
Ecco. Questo è l’avvio. Ognuno
può seguire il percorso che ritiene giusto. Di solito a questo punto io faccio scrivere delle riflessioni, che poi verranno lette e commentate. Io so a quali
conclusioni voglio che arrivino e cerco di guidarli in quella direzione. Quello
che capiranno, alla fine, se lo saranno guadagnato.
Provate! E fatemi sapere!