Secondo
problema: non tutti gli insegnanti sono bravi.
Ammettiamolo, questo. Se c’è una percentuale di
insegnanti che sono impreparati, che non hanno voglia di lavorare, che sono
tutto fuorché professionali, dobbiamo dirlo noi per primi. Uno dei motivi per i
quali viene dato potere ai dirigenti è quello di metterli in condizione di scegliere gli insegnanti migliori. Credo che si debba concordare
su questo: i cattivi insegnanti devono uscire dalla Scuola. O – meglio - non
devono proprio entrarci.
Oggi, se in una scuola c’è un insegnante che insegna
cose sbagliate, che non insegna nulla, che non sa tenere la classe in alcun
modo, che maltratta gli alunni non può essere mandato via. I dirigenti sono
impotenti. E se è nell’anno di prova, non viene fermato perché nessun collega del
comitato di valutazione si prende la responsabilità di farlo.
Ammettiamolo, e smettiamo di proteggere gli incapaci e
i fannulloni.
Terzo
problema: non tutti i dirigenti sono bravi.
Ammettiamo anche questo. Tutti noi che lavoriamo nella
Scuola sappiamo quanti cattivi dirigenti abbiamo incontrato: ci sono quelli che
si lavano le mani di tutti i problemi; quelli che non conoscono adeguatamente
le leggi e pretendono che applichiamo una loro versione distorta, e, soprattutto, quelli che vogliono non avere grane. Ci sono anche quelli che non conoscono le
leggi, che cercano di non avere grane e che si lavano le mani di ogni problema,
tutto contemporaneamente.
Oggi, se in una scuola c’è un dirigente impreparato,
che non si prende nessuna responsabilità, e che impedisce ai docenti di fare
qualsiasi cosa che possa anche lontanamente dargli delle grane, nessuno riesce
a mandarlo via. Gli insegnanti devono lavorare male e non possono mandarlo via.
Ma il problema è: perché viene dato ai dirigenti più
potere, anche quando sarebbe il caso di licenziarli?
Veniamo alla Buona Scuola: non ci piace. E
protestiamo. Perché? Perché vediamo che la cura è solo un placebo, o è peggiore del male. Vorrei
dire a Renzi: caro Renzi, leggi il mio blog, e vedrai chiaramente quali sono i
problemi della Scuola. Quello che serve davvero alla Scuola è correggere i tre
errori che ho messo in evidenza.
1. Ci vogliono
più soldi.
Ma molti molti di più. E si deve controllare come
vengono spesi. Bisogna stabilire delle priorità. Che senso ha parlare di
digitalizzazione delle Scuole quando le Scuole cadono a pezzi, i ragazzi devono usare bagni puzzolenti, senza porte, senza carta igienica; quando i banchi e le sedie
sono scomodissimi, quando non ci sono libri, non c’è carta, non c’è materiale
per le attività didattiche; che senso ha, quando le aule sono piccole e gli
alunni troppi?
Prima spendete i soldi per rendere sicure le scuole. I
bambini, i ragazzi e gli insegnanti devono essere al sicuro. Le risorse
stanziate sono ridicole.
Prima spendete i soldi per rendere comode e pulite le
scuole. Non si sta volentieri a scuola se l’ambiente non è accogliente.
Prima spendete i soldi per prevedere classi di pochi
alunni. Nelle classi pollaio non si può studiare bene.
Prima spendete i soldi perché ci sia più personale.
Solo se ci sono insegnanti in più per aiutare gli alunni in difficoltà,
o per fornire ai ragazzi la possibilità di potenziare la loro preparazione si può
far migliorare il livello degli studenti italiani.
Prima spendete i soldi per capire quale tipo di
formazione serve agli insegnanti e poi parlate di formazione obbligatoria. I
corsi di formazione non ci sono o vengono tenuti da persone che non hanno mai
insegnato. Se io volessi girare per le scuole a tenere corsi di aggiornamento
non potrei, perché non esiste un permesso per questo. E dovrò fare anch’io
le 50 ore di formazione obbligatoria, anche se mi autoformo già tutti i giorni?
Prima spendete i soldi per mettere di nuovo un dirigente
per ogni scuola. Con il sistema attuale il dirigente (neanche il più bravo, figuriamoci gli altri) deve girare da una scuola
all’altra e non può seguire nessuno davvero. O non gira affatto, rimane sempre nella sede e per le altre scuole pratica
la teledirigenza.
Prima date tutto questo e poi spendete i soldi per i
test Invalsi. Adesso non ha alcun senso.
Prima date tutto questo e poi parlate di giudicare gli
insegnanti. Adesso non ha alcun senso. Facile dire “gli insegnanti non vogliono
essere giudicati”. Vogliamo assolutamente essere giudicati! Ma non in queste
condizioni.
2.
Bisogna che gli insegnanti impreparati e fannulloni
vengano mandati via. Su questo non c’è
dubbio. Ci sono insegnanti che non conoscono la materia che insegnano, che
fanno errori di ortografia quando scrivono sul registro, che insegnano cose
sbagliate o diseducative, che valutano secondo il vento che tira, che offendono
e umiliano gli alunni, che non si presentano alle riunioni. I dirigenti – in sostanza- oggi non possono fare nulla.
Ma devono essere giudicati non dai dirigenti, ma da ispettori ministeriali ben
preparati. Ce ne vogliono molti di più, e, soprattutto, devono essere in grado
di giudicare anche la didattica, e devono essere messi in grado di prendere
provvedimenti disciplinari. E per gli insegnanti di matematica ci vuole un
ispettore laureato in matematica, altrimenti come può giudicare, se il problema
è la didattica? E così via.
Non può essere il dirigente, quello che decide, perché
la Scuola non è un’azienda privata. E da qui si arriva al punto successivo:
“Bisogna che i dirigenti incapaci, indolenti e
che abusano del loro potere vengano mandati via”.
Continua…