“Buongiorno, spero davvero che mi possa
essere d'aiuto.
Quest'anno il mio bimbo più piccolo ha
intrapreso il cammino della scuola primaria, con entusiasmo per la nuova sfida
e soprattutto perché finalmente raggiungeva il fratellino più grande... Il suo
mito.
Favola interrottasi la prima settimana di scuola
a causa della presenza in classe di un bambino problematico, che ahimè aveva
una fama che lo precedeva a causa dei problemi creati negli anni precedenti
alla scuola dell' infanzia. Problemi non segnalati nel profilo del bambino, ma
conosciuti da tutti i genitori dei bambini che a turno erano stati colpiti. Al
di là del comportamento colpevole e superficiale della docente di cui non
voglio parlare, resta il fatto che una tempestiva segnalazione avrebbe potuto
essere opportuna in sede di formazione della classe, magari così non sarebbe
capitato nell'unica sezione che supera le 25 unita' e soprattutto si sarebbe
potuto tempestivamente sollecitare i genitori nel prendere provvedimenti. Cosa
che invece su segnalazione della nostra maestra hanno fatto. Sebbene
consapevoli degli atteggiamenti del figlio, non pensavano fosse un problema,
dato che lo punivano sempre (con che metodi possiamo solo immaginarlo a questo
punto). La diagnosi ottenuta e' stata di iperattività con deficit
dell'attenzione, ma che non giustifica la presenza di un insegnante di
sostegno. Ora a distanza di quattro mesi di scuola la situazione e' peggiorata
all'estremo, questo bambino totalmente fuori controllo, non solo picchia
indistintamente i suoi compagni, lancia sedie e oggetti, impedisce il normale
svolgimento delle lezioni, gli altri bambini cominciano a reagire alla violenza
generando una situazione insostenibile e per la maestra e per i genitori che
sono sempre in uno stato di ansia per quello che potrebbe accadere. Oggi
qualcosa e' accaduta, la maestra si e' sentita male avendo praticamente parato
con il suo stomaco il lancio di un bambino. Ora mi chiedo noi genitori cosa
possiamo fare? Abbiamo verbalmente segnalato più di una volta la situazione al
DS senza risposte, ritiriamo i bambini da scuola finche' non si prendono
provvedimenti? Tanto delle 5 ore che trascorrono in classe 2/3 se ne vanno per
tenere fermo questo bambino. Mi scuso per lo sfogo, ma sono veramente
preoccupata per l' incolumità dei bambini e per lo scarso lavoro portato avanti
. Grazie Paola
Cara Paola,
quella che descrivi è la situazione che
oggi si verifica quando in classe ci sono bambini o ragazzi che esprimono il
loro disagio attraverso la violenza, o che hanno veri problemi neurologici: si
è deciso che gli insegnanti erano troppi e che le compresenze non servivano a
nulla, se non a sprecare il denaro pubblico. Questa idea è stata applaudita
dalla maggior parte degli italiani, che non sono a conoscenza dei problemi che
noi insegnanti (e, di riflesso, noi genitori) ci troviamo a dover affrontare.
Il bambino affetto da deficit
dell'attenzione e iperattività si comporta, semplicemente, come un bambino
iperattivo con deficit dell’attenzione. Come potrebbe comportarsi altrimenti?
“Picchia indistintamente i suoi compagni, lancia sedie e oggetti, impedisce il
normale svolgimento delle lezioni”.
Allora la situazione è questa:
- c’è questo bambino che si comporta in modo violento perché ha un
problema neurologico. Ha senso rimproverarlo, punirlo? No. Bisogna aiutarlo.
- ci sono i compagni di quel bambino, che devono subire botte,
lancio di aggetti, ecc. È giusto lasciare che il bambino iperattivo picchi
tutti rischiando anche di far loro del male, o di fare del male a se stesso e
alle maestre? No, non è giusto.
- ci sono i genitori del bambino iperattivo: possono fare
qualcosa? Hanno il dovere di fare qualcosa o ci deve pensare la Scuola? Ci devono
pensare loro, con l’aiuto della Scuola.
- c’è la maestra che immagino che avrà già tentato di tutto, letto
di tutto e che deve far da scudo umano per evitare che i bambini si facciano
male. Può e deve fare qualcosa? Fa già quello che può, ma da sola, come può
fare?
- se ci fossero insegnanti in compresenza potrebbero contenere il
bambino nei momenti di crisi, e fargli seguire un percorso educativo/didattico
studiato apposta per lui. Se ci fossero, ma le compresenze non ci sono più.
- c’è il Dirigente, che non dà risposte. Può e deve fare qualcosa?
Sì, deve fare qualcosa, ma può fare poco, perché non ha risorse disponibili, e
non può prendere decisioni senza il consenso dei genitori del bambino.
Non darò consigli pratici per gestire
il bambino perché non insegno nella scuola primaria. Suppongo che le maestre
facciano già il possibile e spero che abbiano chiesto consiglio e aiuto alle
colleghe.
Però dico che qualcosa deve essere
fatto. Che cosa?
Lei scrive: ‘Abbiamo verbalmente
segnalato più di una volta la situazione al DS senza risposte’. Ecco un errore:
‘verbalmente’. Le segnalazioni verbali lasciano il tempo che trovano.
Le suggerisco, prima di tutto, di
scrivere una lettera, firmata da tutti i genitori, al dirigente e per
conoscenza, al CSA, al Tribunale dei Minori, all’Asl, ai servizi sociali e,
ovviamente, ai genitori del bambino, per descrivere la situazione e per
chiedere tutti gli aiuti necessari affinché tutti i bambini possano vivere in
un ambiente sereno, e perché il bambino affetto da iperattività possa essere
adeguatamente seguito. Raccontate al dirigente tutto quello che succede in
classe, tenendo presente che non siete in classe e non potete affermare che
“avviene”, ma che “viene riferito dai vostri bambini” che avviene. E
aggiungete, tutti “chiediamo che lei verifichi se quello che ci viene
raccontato dai bambini è vero o no, e se è vero, che vengano trovate delle
soluzioni, perché qualcuno potrebbe farsi male e riteniamo importante che il
dirigente, che è responsabile della salute di bambini e insegnanti, sia a
conoscenza di ciò che accade nella classe 1 B, perché è potenzialmente
pericoloso sia per il bambino, che deve essere aiutato, che per i compagni. Noi
genitori siamo preoccupati e le chiediamo di garantirci che non accadrà nulla
ai nostri bambini.”
Riunitevi, voi genitori (potete
chiedere l’uso dei locali scolastici) e invitate per iscritto (sempre con
richiesta di protocollo) il dirigente e gli insegnanti, per decidere insieme
come si può fare. Invitate i genitori del bambino con lettera protocollata
nella quale “riferite” che vi viene detto dai bambini che il loro figlio ha
lanciato un oggetto ecc., precisando che la riunione serve per risolvere la
situazione in modo che nessuno si faccia male (nel caso qualcuno si faccia male
loro non potranno dire che non sono stati avvertiti).
Come ho già detto molte volte, il
bambino non ha colpa di quello che fa e la soluzione non può essere quella,
semplicistica e ingiusta, di punirlo. La soluzione va trovata insieme,
genitori, insegnanti e dirigente, per aiutare il bambino iperattivo, e per
proteggere gli altri, maestra compresa. Il dirigente deve pretendere dall’Asl, dal
Tribunale dei Minori, dai Servizi sociali, dal CSA un aiuto concreto:
assistenti ed eventualmente consulenti che possano dare un supporto
specialistico agli insegnanti