Gentile professoressa, sono mamma di
un bimbo che frequenta la seconda elementare. Ho bisogno di sapere qualche cosa
in più sui test Invalsi, sopratutto perché dalla scuola non escono
informazioni, ma solo imposizioni. Con il primo collegio docenti la relazione
sulla ns. classe delle insegnanti si legge: "è consigliato l'acquisto di nr
2 libri per esercitazione agli invalsi". Ora molti dei genitori fanno
finta per comodità di non voler sapere , con la scusante che tutto ciò che è
chiesto dalla scuola è per il bene degli alunni.Io NO!! Allora faccio una
ricerca nel web e VOGLIO CAPIRE cosa sono e perché. Ho già letto alcune delle
sue considerazioni in merito, ma mi rimangono ancora quesiti senza risposta: "ma
devo proprio sottoporre mio figlio alla preparazione continua e regolare a scuola ,
con schede , verifiche?(che tanto si dice non influirà sul voto in pagella e
così secondo me non sarà). Io già vedo una sorta di insofferenza e frustrazione
in mio figlio quando a casa si tratta di svolgere determinate schede, mentre
legge la consegna, parte in una sorta di pianto nervoso-frustrante e devo
mantenere la calma io per prima per poter superare questo momento nel migliore
dei modi. Allora stanca di vedere questo crescendo di malessere, all'avviso sul
quaderno (contenente i titoli dei libri da acquistare e tassativamente da
portare al rientro) dato che nei giorni prima delle vacanze io ho risposto con un
avviso nel quale comunicavo la volontà di non aderire alle richieste fatte,
motivando che sono problemi personali, che se volevano convocarmi ero
disponibilissima a farlo, e soprattutto che nulla al bambino dovevano chiedere.
A mio figlio ho detto che nell'avviso era scritto altro...per non coinvolgerlo
dato che è timoroso di qualsiasi cosa. Venuto a casa mi chiede "mamma! si
ho fatto leggere alla maestra, ma lei lo ha fatto leggere anche al
preside!" e io cosa devo pensare! Cosa vuol dire ! Se la scuola non ha
saputo fare informazione non è un problema mio , ma penso che il fatto di voler
subito far vedere al preside il mio avviso significhi che tutto dipenda da lui e
che alle insegnanti spetti solo il compito di ubbidire! Ma come la mettiamo con
la scelta che ogni insegnante ha di poter operare con metodi di insegnamento
propri e non imposti!? La libertà di aspettare quelli più lenti,e quelli con
problemi di apprendimento,e quelli che non parlano bene l'italiano, e quelli che
....no,no non c'è tempo! Là si deve arrivare per maggio 2013!! Tutto il resto
non importa...passiamoci sopra con un caterpillar, che tanto le spese più care
le pagano figli e genitori a fianco. Cara professoressa , sto meditando di non
far fare i TEST a mio figlio, ho già provveduto a non acquistare i libri (che
peraltro con gli stessi soldi spesi ca/€12,00 a bambino x 2 classi da 25
alunni=€600,00 potevamo finanziare due bei progetti di vario tipo a
sostegno del lavoro delle insegnanti e su loro indicazione in base alle esigenze ) e intendo rimanere sulla mia posizione, altri come me si sono
intelligentemente chiesti: perché Alcuni sono andati dal preside che
maestralmente ha saputo argomentare , ma quando un genitore gli ha fatto
presente che paghiamo già un contributo (€8 assicurazione+€17 spese segreteria)
e che per lei bastano a sufficienza per fare fotocopie non ha detto
nulla...Mi dia un suo parere se può , grazie
molte. Rina
Cara Rina,
parte le questioni burocratiche, che
puoi leggere sul sito dell’Invalsi, desidero dirti che
- la maggioranza dei docenti (quasi
tutti!) è contraria alle prove;
- sulle prove Invalsi e sulla
maggioranza delle questioni burocratiche i docenti devono eseguire quello che
dice il dirigente anche se non sono d'accordo; il dirigente deve eseguire gli
ordini del ministero, anche se non è d'accordo (su qualcosa si potrebbe
combattere, come docenti e come dirigenti, e come Collegio dei docenti, ma è
uno sforzo perfettamente inutile e quindi di solito lo evitiamo);
- sia quando le prove sono
obbligatorie che quando non lo sono, i libri sono facoltativi;
- le maestre fanno sostenere le prove anche se
sono facoltative (e quindi sono costrette a far esercitare i bambini, che
altrimenti non saprebbero come svolgerle) perché così è stato loro ordinato di
fare;
- è vero, molte volte gli insegnanti
devono adeguarsi alle direttive, perché la “libertà di insegnamento” non
significa che possono fare quello che vogliono, ma che possono insegnare quello
che ritengono opportuno, seguendo il metodo di insegnamento che ritengono più
giusto;
- anche le maestre vorrebbero avere davvero "la libertà di aspettare quelli più lenti,e quelli con problemi di apprendimento,e quelli che non parlano bene l'italiano, e quelli che...", ma vengono dati loro sempre meno tempo, più cose da fare (per esempio questi Test Invalsi) e più alunni per classe (senza le compresenze necessarie);
- se il tuo bambino non ha il libro, quando la
maestra farà degli esercizi in classe, potrebbe trovarsi ancora più a disagio.
Sarebbe meglio comperarlo (anche se non condividi le prove Invalsi):
- secondo me, la maestra ha fatto
vedere al dirigente il tuo messaggio molto probabilmente perché è d'accordo con
te e voleva portare al dirigente una prova del fatto che "anche i genitori
si lamentano"; gli ha fatto vedere il tuo messaggio anche per chiedergli
come deve comportarsi (visto che sicuramente lui avrà dato disposizioni perché
vengano fatti acquistare in libri)
- fotocopiare i libri è vietato dalla
legge. Chi lo permette o suggerisce di
farlo va contro la legge. Cito dal sito della S.I.A.E:
“La riproduzione di opere dell'ingegno pubblicate
per le stampe è consentita purché effettuata:
-"per uso personale" del cliente, cioè
per propri scopi di lettura, studio, consultazione e non per uso commerciale o
per farne ulteriori copie da distribuire a altri, anche gratuitamente. È
vietata, in generale, ogni utilizzazione fatta in concorrenza con i diritti di
utilizzazione economica dell’opera.
-entro il limite massimo del 15% di ciascun volume
o fascicolo di periodico, escluse le pagine di pubblicità.”
Domanda: “La riproduzione, comunemente richiesta
dagli insegnanti, di poche pagine tratte da un libro in un numero elevato di
copie per le necessità della propria classe, quindi per uso non personale ma
neanche per scopo di lucro, può rientrare in quelle finalità didattiche che
limitano l'esercizio del diritto d'autore?
La riproduzione in più copie di
alcune pagine di un testo non rientra nell’"uso personale"; per
rendere lecito questo uso, finora tollerato, ma non autorizzato dalla legge, si
dovrà stipulare un accordo specifico tra gli editori e il Ministero della
Pubblica Istruzione. Al momento, ogni copia multipla è vietata e le finalità
didattiche che limitano il diritto d'autore sono esclusivamente quelle
espressamente previste dalla legge e dalle convenzioni stipulate”
- è bene che tu insegni a tuo figlio
che è giusto fare quello che dice la maestra (che tu sia d'accordo o no); il
tono della tua lettera lascia trapelare molta rabbia, che difficilmente puoi
riuscire a non trasmettere a tuo figlio, anche se stai attenta: mostrandogli in
qualche modo – anche indirettamente - che non sei d'accordo con la maestra, o
che consideri il suo comportamento (che lo sia o no, non ha importanza) come
lesivo del benessere di tuo figlio, farai percepire al bambino che la scuola e
la maestra in un'ottica negativa che alla fine danneggerà proprio lui;
- mi sembra che il tuo bambino dimostra un'eccessiva paura delle scuola, dei compiti, degli ostacoli: cara Rina, di solito non è a causa della maestra, ma a causa di qualche suo problema ad affrontare le normali difficoltà ("già vedo una sorta di insofferenza e frustrazione in mio figlio quando a casa si tratta di svolgere determinate schede, mentre legge la consegna, parte in una sorta di pianto nervoso-frustrante e devo mantenere la calma io per prima per poter superare questo momento nel migliore dei modi."): si intuisce che questo crea in te una forte preoccupazione e -credimi - lui la percepisce.
Parlane con il suo pediatra: potrà darti dei consigli. Se le maestre non te l'hanno detto, è perché di solito i genitori non vogliono sentir parlare di problemi e la frase "Sarebbe bene che parlaste con il pediatra di queste paure del bambino" li fa andare su tutte le furie.
Spero di averti aiutato o chiarito
alcune cose. Fammi sapere!
Sull'argomento dell'Invalsi puoi leggere anche questi POST