La Scuola non deve inculcare proprio nulla. Ma neanche la famiglia deve inculcare nulla.
“Inculcare” significa “calcare dentro con il piede”, “introdurre a forza”. Non mi pare che sia auspicabile un’educazione basata sull’introduzione forzata di idee e principi.
Che vengano dalla Scuola o dalla famiglia, principi trasmessi così non hanno valore. Sostenere che non deve essere la scuola pubblica ad inculcare, ma la famiglia, è un po’ come se si dicesse “i professori della scuola pubblica schiaffeggiano i nostri figli. Vogliamo essere noi a schiaffeggiarli”. Una pazzia.
La Scuola deve, prima di tutto, insegnare a pensare. Con la propria testa, ovviamente. E per farlo bisogna imparare a leggere, a scrivere, ad amare la vita e il mondo. Il mondo è enorme. La vita ha infinite sfaccettature. Bisogna imparare a decifrare il mondo e la vita. Se si impara a percepire il bello e il giusto, il brutto e lo sbagliato emergono da soli, di conseguenza. Non c’è bisogno di indicare che cosa è bene e che cosa è male. Basta insegnare a vedere, a capire e a riflettere. È per questo che chi è in malafede non vuole assolutamente che si insegni a pensare ai ragazzi. Se imparano a pensare non si può più far credere loro che il sopruso, la disonestà, la malafede, la patacca, l’egoismo, siano il bene e il bello.
Noi insegnanti di scuola pubblica dobbiamo assolutamente insegnare a pensare. I principi non si possono inculcare, altrimenti non sono principi, ma semplici informazioni. Riempire le teste di informazioni non serve a niente. Anzi. Serve solo a chi vuole manipolare le menti e le vite secondo il proprio tornaconto. Dare le informazioni senza insegnare ad usarle equivale a fornire gli ingredienti senza insegnare a cucinarli. Se non ti danno gli strumenti per usare quello che possiedi sei nelle loro mani. Dipendi da loro.
Dobbiamo insegnare ai nostri figli e ai nostri alunni a pensare con la loro testa.
Impareranno a difendersi dai disonesti, dagli sfruttatori, e sapranno godere delle bellezze della vita. Gratis.
Solo chi non ha interessi personali da salvaguardare può insegnare a pensare. I professori di scuola pubblica non hanno interessi economici da salvaguardare, questo è certo. Ecco perché fanno paura.