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visite al blog di Isabella Milani dal 1 giugno 2010. Grazie a chi si ferma a leggere!
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ed esponi il tuo problema. Scrivi tranquillamente, e metti sempre un nome perché il tuo nome vero non comparirà assolutamente. Comparirà un nome fittizio e, se occorre, modificherò tutti i dati che possono renderti riconoscibile. Per questo motivo, mandandomi una lettera, accetti che io la pubblichi. Se i particolari cambiano, la sostanza no e quello che ti sembra che si verifichi solo a te capita a molti e perciò mi sembra giusto condividere sul blog la risposta. IMPORTANTE: se scrivi un commento sul BLOG, NON FIRMARE CON IL TUO NOME E COGNOME VERI se non vuoi essere riconosciuto, perché io non posso modificare i commenti.
Non mi scrivere sulla chat di Facebook, perché non posso rispondere da lì.
Ricevo molte mail e perciò capirai che purtroppo non posso più assicurare a tutti una risposta. Comunque, cerco di rispondere a tutti, e se vedi che non lo faccio, dopo un po' scrivimi di nuovo, perché può capitare che mi sfugga qualche messaggio.
Proprio perché ricevo molte lettere, ti prego, prima di chiedermi un parere, di leggere i post arretrati (ce ne sono moltissimi sulla scuola), usando la stringa di ricerca; capisco che è più lungo, ma devi capire anche che se ho già spiegato più volte un concetto mi sembra inutile farlo di nuovo, per fare risparmiare tempo a te :-)).
INFORMAZIONI PERSONALI
- ISABELLA MILANI
- La professoressa Milani, toscana, è un’insegnante, una scrittrice e una blogger. Ha un’esperienza di insegnamento alle medie inferiori e superiori più che trentennale. Oggi si dedica a studiare, a scrivere e a dare consigli a insegnanti e genitori. "Isabella Milani" è uno pseudonimo, scelto per tutelare la privacy degli alunni, dei loro genitori e dei colleghi. È l'autrice di "L'ARTE DI INSEGNARE. Consigli pratici per gli insegnanti di oggi", e di "Maleducati o educati male. Consigli pratici di un'insegnante per una nuova intesa fra scuola e famiglia", entrambi per Vallardi.
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sabato 14 agosto 2010
Vivere in salute. 76°
Devo ricordarmi bene tutto, se voglio stare in salute, per lavorare fino a sessantacinque anni.
Riassumendo: al mattino alle 5 e 30 (molto presto per riuscire a fare tutto), mi alzo e bevo un bel bicchierone d’acqua a digiuno. Poi mi sdraio e faccio qualche esercizio di riscaldamento mattutino. Subito dopo, sempre a digiuno, prendo gli integratori che mi ha dato il fisiatra per i dolori alla spalla. Finalmente faccio colazione secondo le istruzioni che mi ha dato la dietista: latte e qualche biscotto. Mi lavo i denti per alcuni minuti, come ha detto il dentista. Il flebologo, il cardiologo, l’ortopedico, la dietista e il medico di famiglia, tutti, mi hanno raccomandato di fare una passeggiata, anche di soli venti minuti, a passo sostenuto ma senza esagerare. Non posso non farla. Quando è tempo di scuola, passo da casa a prendere i miei libri e vado a scuola. A piedi, naturalmente. Quando sono in vacanza, invece, se posso, vado al mare e passeggio avanti e indietro avanti e indietro nell’acqua, perché il flebologo dice che il massaggio sulle cosce è una manna per evitare le flebopatie, soprattutto per chi sta parecchio seduto. Non devo dimenticare di bere dei bei bicchieroni d’acqua. L’ideale sarebbero due litri al giorno. Durante la mattinata mangio un frutto. Il pranzo è costituito, sempre secondo le indicazioni della dietista, da un piatto di pasta condita in modo leggero e molta, moltissima verdura poco condita. Ci metto un po’ perché il gastroenterologo e la dietista dicono che è bene mangiare lentamente e masticando molto. Dieci minuti di pulizia di denti e gengive dopo pranzo sono indispensabili per una bocca sana. La pennichella è vietata un po’ da tutti, ma soprattutto dal gastroenterologo dal quale sono andata quando digerivo male. Ma io, devo dire la verità, una, piccola piccola, la faccio. Di nascosto e non lo dico a nessuno di loro. Nel pomeriggio faccio un’altra passeggiatina. Almeno due volte alla settimana devo andare in palestra per la rieducazione motoria attiva e passiva e per quella propriocettiva computerizzata, perché il fisiatra dice che con il lavoro che faccio il movimento è assolutamente necessario. Se mi viene mal di schiena – a volte mi viene - devo dedicare dei pomeriggi per fare un po’ di tecarterapia, un po’ di laser, un po’ di ultrasuoni, un po’ di massoterapia e un po’ di tens. Durante il pomeriggio mangio un altro frutto. La cena deve essere leggera: un bocconcino di pane, una porzione di proteine e molta molta verdura poco condita. Dieci minuti di spazzolamento di denti e gengive sono molto importanti. Bene. Mi dedico un po’ a internet e a facebook. Ogni venti minuti – me lo ha detto l’oculista – devo smettere e chiudere gli occhi per favorire il ricambio lacrimale; poi aprire e chiudere gli occhi stringendo leggermente le palpebre, per almeno trenta volte; poi guardare un punto lontano sessanta centimetri e, senza muovere la testa, guardare verso l’alto, poi verso il basso, verso l’alto, verso il basso, per un bel po’ di volte. Poi guardare a sinistra a destra a sinistra a destra come se guardassi una partita di tennis; e infine roteare gli occhi come se guardassi una mosca. Il tutto senza farmi vedere da nessuno: questo non me l’ha detto nessuno ma credo che lo direbbe lo psichiatra. Posso continuare a navigare allegramente su internet, a scrivere, a visitare blog e facebook, ma dopo venti minuti devo interrompere e fare gli esercizi che mi ha raccomandato il fisiatra: ruotare il collo in ogni direzione, lasciar cadere la testa in avanti e indietro, lasciar penzolare prima un braccio e poi l’altro, chiudere e aprire le dita della mano come acchiappando delle mosche, muovere le braccia come per salutare, ruotare i polsi. Sollevare e abbassare le spalle tante volte come per dire “chissenefrega”, alzarsi e fare tre giri intorno alla sedia. Alla fine della giornata posso andare a letto, ma è il momento più difficile. Il gastroenterologo mi ha detto che per evitare il reflusso gastrico devo assolutamente dormire supina e con la testa e la parte superiore del busto rialzata di circa venti centimetri. Ma il flebologo, purtroppo, mi ha raccomandato di sollevare i piedi del letto in modo che le gambe siano rialzate.
Ma allora devo dormire piegata a vu?
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