Rita
mi scrive:
“Salve
professoressa, nella nostra scuola continuano a ripeterci che i nostri bambini
di 4' sono tremendi. Personalmente trovo insopportabile il fatto che il mio figlio
ancora dalla prima elementare mi porta ogni tanto da firmare le note di tutta
la classe per quali a volte non sapeva neanche di cosa si tratta, o mi diceva che
sono sempre soliti i 3-4 bambini che hanno di nuovo disturbato le lezioni e in
seguito tutta la classe viene castigata con l'intervallo saltato o addirittura
mancata la lezione educazione fisica in palestra! Come se l'educazione fisica
fosse un premio o un castigo e non una materia compresa nel regolamento
scolastico pari a tutte le altre materie con un tot. ore...e il programma da seguire!
Queste cose non soltanto non condivido come mamma ma non approvo neanche come
la rappresentante di classe! Purtroppo in seguito a una uscita didattica
recente la classe di mio figlio è stata castigata con una settimana intera
senza intervallo (ne corto, ne quello grande). Gli alunni sono dovuti restare
seduti per una settimana senza la possibilità di alzarsi o parlare tra di loro.
Durante alcuni intervalli hanno lavorato svolgendo le lezioni. Ecco.....io
personalmente sono contraria a questi metodi. Credo che anche le persone adulte
durante un lavoro mentale di 8 ore hanno bisogno di un "break" per
poter riprendere meglio il proseguimento di lezioni, figuriamoci i bambini di 9
anni!!! E poi sono stati castigati ugualmente i bambini che erano assenti anche
per la uscita - quindi non si sono meritati in nessun modo la punizione cosi
pesante, e anche quelli che si sono comportati bene. Non ritengo sia giusto
questo!!!! Il metodo di educazione deve premiare chi si comporta bene e se lo
merita, e "castigare" chi con il proprio comportamento se lo è
meritato! Solo cosi ha un senso. Altrimenti non credo sia educativo!!! Sinceramente
- siccome il regolamento scolastico comprende l'intervallo grande per il pranzo
- mi chiedo se è lecito accettare questa situazione e cosa (come mamma e rappresentante)
posso fare. Grazie mille.”
Rispondo
alla mamma rivolgendomi, però, agli insegnanti che fanno saltare l’intervallo
agli alunni “perché è l’unica cosa che funziona”, come ho molte volte sentito
dire.
Ma
certo che funziona! E funzionerebbe di più se li lasciaste in piedi per cinque
ore, o se alzaste molto la temperatura dell’aula e poi li obbligaste a tenere
il cappotto e a non bere, o se li tratteneste a scuola senza mangiare, fino
alle cinque. Sono pene corporali.
E
non mi dite che sono esagerata. Fare saltare l’intervallo è una tortura. L’intervallo
non è un premio. È un diritto: il diritto di sgranchirsi le gambe, di mangiare
qualcosa, di bere, di ridere, di parlare con gli amici. Togliete l’intervallo
per farli stare male, insomma? E per una settimana? Perché non possano sgranchirsi le gambe? Sono
bambini e sono ragazzi; sono in un’età in cui hanno assolutamente bisogno di
muoversi. Sinceramente, non mi sembra un metodo accettabile per tenere la
disciplina.
E
che cosa dire di quelli che si sono comportati bene e hanno dovuto rimanere
seduti come gli altri? E di quelli che non erano neppure presenti alla gita? O - capita anche questo - di quelli costretti a fare dei compiti in più per colpa di
pochi? C’è qualcosa di più ingiusto di una punizione data a chi evidentemente non
la merita? Didatticamente può essere accettabile?
Cari
colleghi, pensate bene al messaggio che mandate, agli alunni e ai genitori. E pensate
al messaggio che mandate quando – per punizione - non fate fare educazione
fisica agli alunni che si sono comportante male: l’ora di scienze motorie non è
un’ora di lezione come le altre? È solo un gioco che si può fare o no? Se durante
una partita di calcetto a causa di un brutto fallo l’insegnante decide di mandare
un giocatore in panchina questo ha un senso. Farlo stare in panchina per
qualcosa avvenuto fuori dalla partita, no.
Ed
infine, colleghi, soprattutto delle elementari (dalla prima elementare!) ma
anche delle medie, ma che senso hanno le note alla classe? Che cosa dovrebbero
fare i genitori, quando fate scrivere la nota a tutti? Sgridare il proprio
figlio per quello che fa tutta la classe? O firmare la nota anche se il proprio
figlio non ha capito neanche perché l’avete messa? Dovrebbero venire ad
aiutarvi? Giustificare il fatto che non riuscite a tenere la classe? Non si
capisce il senso delle note date alla classe, che, tra l’altro, sono la
dimostrazione che non conoscete nessuna strategia per farli calmare. “Tremendi”
detto di tutta una classe mi lascia senza parole. Ma anche detto di un bambino
solo.
Sono
questi i comportamenti che allontanano i genitori dagli insegnanti. E purtroppo
si riflettono su tutti gli insegnanti e sull'opinione che la gente ha di noi.