Ecco le mie considerazioni. Siete andati tutti molto bene. Mi
sarebbe piaciuto vedere più volontari, però.
Prima osservazione: Il post è stato letto più di 500
volte. Questo significa che probabilmente qualcuno avrà pensato “Non so se
quello che voglio dire va bene”, oppure “L’ha già detto un'altra persona, quello che volevo
dire io, quindi non scrivo nulla”, oppure “Cosa vorrà sapere? Mah, meglio
lasciar perdere”. Questo vi dovrebbe far riflettere sul fatto che non dobbiamo
stupirci quando i ragazzi non alzano la mano o non vogliono farsi interrogare,
anche se magari hanno studiato.
Seconda osservazione: Il voto. A volte si dice che il voto è necessario perché l’alunno vuole
e deve sapere com'è andata l’interrogazione.
Chiedetevi questo:
che cosa avrei fatto se ci fosse stato un voto?
Il voto mi avrebbe fatto venire più voglia di intervenire? Meno voglia?
In sostanza: il voto serve?
Terza osservazione: a che cosa può servire una attività come questa?
Far vedere agli
alunni uno spot come questo serve solo durante una lezione sull'importanza
della prudenza alla guida (che è quello a cui si pensa come prima cosa)?
Vi ho proposto
questo spot per farvi notare che tutto quello che apparentemente serve a spiegare o illustrare un certo concetto, può essere usato per spiegare tutt'altra cosa. Il che rende molto
più interessante la lezione.
In questo caso, lo
scopo non era l’educazione stradale, ma quello di imparare ad osservare molto
di più di quello che si fa di solito, in classe e nella vita.
Più le cose sono
approfondite e più diventano interessanti. Più sono inaspettate e più diventano
interessanti. Rendere le lezioni interessanti è importante, no?
Se provate a
proporre a bambini e ragazzi questo spot, senza premettere nulla, chiedendo solo
che lo osservino e poi che esprimano le loro impressioni, rimarrete stupiti.
Fatelo vedere una
prima volta, senza nessun commento.
Poi dite loro “Adesso
lo faccio vedere di nuovo. Osservatelo in tutti i particolari. Alla fine vi
chiederò perché, secondo voi, vi ho fatto vedere questo spot”.
Se volte aiutarli un
pochino, all'inizio dite “Chiedetevi il perché di ogni più piccolo particolare.
Perché è scalzo? Perché non hanno usato una macchina vera? Perché c’è quel
tappeto? Perché marrone? Perché quel tipo di tappeto? e così via.”. Se volete, la
seconda volta (o la terza) usate il fermo immagine per dare il tempo di
osservare e pensare.
Lasciateli parlare:
dovete essere soltanto il direttore d’orchestra. I musicisti sono loro. Non
importa se dicono qualcosa che c’entra poco, purché sia frutto di impegno. Se
qualcuno non si impegna dite solo qualcosa come “Per favore, impegnati un po’ di più, perché
le buone idee vengono solo con l’impegno. Grazie”.
Se capita che
qualcuno dice qualcosa che è poco attinente, ma vedete che si è impegnato, trovate
anche il minimo granello apprezzabile e ponete l’attenzione su quello.
Ricordate di ringraziarli per ogni osservazione. Come ho fatto notare all'inizio,
non è facile esporsi esprimendo un’idea, rischiando di dire una sciocchezza.
Spiegate, dopo che
hanno parlato tutti quelli che volevano parlare, che è importante osservare
tutto con attenzione, perché vedere senza guardare serve a poco. Approfittate
dell’occasione per far notare la differenza fra “vedere”, “guardare” e “osservare”,
qualunque sia la materia che insegnate.
Se insegnate
italiano o scienze parlate dell’importanza che ha l’osservazione. E parlate con loro del fatto che una buona capacità di
osservazione porta a buone riflessioni.
Quarta osservazione:
Potete anche usarlo
per una lezione sulla sicurezza, è ovvio, ma, se presentate così lo spot, credo
che non otterrete la stessa attenzione. Però provate, e ditemi.
Siete sempre
più interessanti quando siete poco prevedibili. Prevedibile e noioso sono quasi
sinonimi. Imparate a stupirli. Come? Esercitatevi a chiedervi, di ogni fatto,
situazione, oggetto, se c’è un aspetto nascosto o sottinteso che può diventare
una bella lezione che nessuno si aspetta. Faccio un esempio. Se portate a scuola il modellino di una
Ferrari completa di motore e accessori e chiedete “Ho portato questo modellino
perché devo fare una lezione. C’è qualcuno che indovina quale lezione posso
fare?”. Lo scopo della domanda non è quello di avere la risposta giusta, che
molto probabilmente non saranno in grado di dare, ma quello di risvegliare la
loro curiosità. Mettiamo che io insegni italiano (come insegno). Che cosa
potrei spiegare? Non leggete avanti. Chiudete un attimo gli occhi prima di
proseguire. Fatto?
Porto a scuola la
macchinina per spiegare che cos'è la grammatica. Non dirò come, perché lascio a
voi il piacere di trovare la risposta. Credo che la maggioranza degli alunni
starebbe più attenta che se avessi fatto la solita spiegazione che si trova sui
libri.
Se insegnassi
matematica a che cosa potrebbe servirmi? Se insegnassi storia? E così via. Rispondetevi, e fatemi sapere quello che avete pensato.
Quinta osservazione: Attività come questa, nella società in cui viviamo
dove tutto è fatto di corsa e superficialmente, sono utilissime. Inventatene
altre voi. E fatemi sapere.
Questa attività
serve anche a far capire che tutto quello che vedono in tv, al cinema e online
è stato deciso da qualcuno, sempre con uno scopo. In uno spot, per esempio, se
c’è una tazza invece di un bicchiere, se c’è la neve invece della pioggia, due
bambini invece di uno, c’è sempre un motivo. E qui si aprirebbero altre
lezioni.
Sesta osservazione: Quello che si poteva osservare lo avete messo in evidenza voi che vi
siete fatte interrogare. Bravissime. Magari si poteva aggiungere qualche altro
particolare, ma non ha importanza. Se lo fate in classe vedrete che salterà
fuori qualcos'altro.
Trovo questo spot
molto commovente. Si può lavorare anche su questo. Perché è comovnte? Volevano che fosse commovente? Perché?
È tutto anche per
questa seconda interrogazione.
Adesso guardate di nuovo lo spot, per ripassare :-)