Brunella mi scrive:
“Gentile professoressa,
sono un'insegnante e insegno matematica alle medie.
La scuola è iniziata da un giorno e sono stata molto
attenta a non tralasciare proprio niente di quello che ho letto (e quasi
imparato a mente) nel libro.
Mi sono subito accorta, però, che ahimè, ho sempre un
enorme limite che non riesco proprio a superare: non riesco a gestire tutti
quei suoni (borbottii, versi) che i 2-3 alunni-buffoni di turno emettono
apposta per disturbare la lezione. Mi spiego descrivendo la situazione vissuta
stamani. Sono entrata, ho ottenuto il silenzio e l'attenzione, ho cercato di
conoscere i ragazzi con un'attività mirata, ho dato informazioni anche su di
me, sono stata chiara, diretta e non ho abbassato mai la guardia, li ho fatti
lavorare anche senza libro sulla mia materia...ma i due simpaticoni della
classe, a intermittenza, per tutto questo tempo ripetono lo stesso mantra con
la voce cavernicola, evidentemente per essere notati e per farmi arrabbiare. Mi
rendo conto che è una provocazione e non raccolgo, continuando tranquilla anche
se dentro ribollo. Il mantra continua e cerco di fermarlo con una battuta che
smonti i due, ma, pur zittendoli per un po', non ottengo il risultato di far
passare la classe dalla mia parte. Ecco il problema: quando, come me, per
carattere non si ha la presenza di spirito o la forza di metterli in ridicolo
(come si consiglia nel libro), come si fa ad estinguere l'azione dei
disturbatori? Nel libro si dice "non accettate la minima mancanza di
rispetto", ma il mio non raccogliere la provocazione non è stato un
lasciar correre, bensì un non dare a quei ragazzi l'importanza che si
aspettavano. O loro l'hanno interpretato come un "posso violare i limiti
perché non mi dice niente"? In questo caso ho già sbagliato qualcosa il
primo giorno...ma allora come posso intervenire?
Spero tanto in una risposta per correggere il mio errore e
forse salvare la situazione in tempo. Brunella”
Cara Brunella, ti rispondo subito perché gli errori si
devono riparare subito.
La tua analisi è giusta: hanno interpretato la mancanza di
una tua presa di posizione come "posso violare i limiti perché non mi
dice niente". Intendevi “non dare a quei ragazzi l'importanza che si
aspettavano”, ma non è stata una buona mossa.
"Non accettate la minima mancanza di rispetto":
è fondamentale. Si può accettare il brusio, una risata troppo forte, uno che si
distrae, uno che si gira…Ma non la mancanza di rispetto. Loro ti hanno
ripetutamente mancato di rispetto. Convincitene e offenditi. Devono vedere l’effetto
della loro maleducazione e non devi fare pena in quel momento (“siamo riusciti
a farla andare “fuori di testa! Siamo dei ganzi!”); devono preoccuparsi,
pentirsi e vergognarsi della loro azione.
Come? Smetti di fare lezione: non serve, in quel momento. Serve di più
che tu ti dedichi a far sì che non accada più. Tempestali di domande su quello
che stanno facendo, con una calma assoluta (anche se dentro sei molto seccata.
“Ah! Fai quel verso… Che cos’è? Hai del catarro in gola? Ti senti male? Sei
raffreddato? Fammi sentire di nuovo il verso…Non starai mica soffocando..? E
tu? Lì per lì mi sembrava che stessi vomitando, ma vedo che per terra non c’è
nulla. Ma sapete che sono preoccupata? Però non vorrei che steste facendo dei
rumori solo per ridere…E’ così?”
Non so se avranno molta voglia di controbattere, ma se lo faranno, allora devi
reagire con un bel “Ma come ti permetti?!?!” ben scandito e a voce alta e
ferma. (Prova adesso, a casa). Se ti sarai resa conto del fatto che ti hanno
mancato di rispetto e avrai imparato che tollerare non è giusto, vedrai che ti
verranno altre frasi. Senza “uscire dai gangheri”, senza fare voci in falsetto.
Ho preso esempi a caso perché non ho sentito i versi e i borbottii. Ma la
sostanza è che devono trovarsi loro nell’occhio del ciclone. Devono trovarsi al
centro dell’attenzione, ma sei tu quella che deve metterli all’angolo. Lo scopo
è quello di far capire loro (prima di dirglielo esplicitamente) che quando ti
mancano di rispetto sono scorretti, maleducati e ingiusti. Tu dei essere
gentilissima, anche quando stai dicendo queste frasi e loro devono apparire persone
ingiuste perché ripagano la gentilezza con una mancanza di rispetto.
Sta a te scegliere le frasi. I miei sono soltanto esempi,
per far capire il concetto.
Domani, quando vai a scuola inizia come hai già fatto e al
minimo “attacco” da parte dei due o tre contrattacca. E aggiungi, alla fine:
ieri ho lasciato perdere perché volevo proprio vedere quante volte lo facevate.
Ho visto e segnato tutto sul mio registro. Mi servirà, quando dovrò decidere
come giudicare il vostro comportamento. Che non succeda mai più. Adesso andiamo
avanti. Ho perso anche troppo tempo”.
Spero che questo ti aiuti, Brunella!
Fammi sapere!