Una mamma anonima mi scrive:
“Buongiorno sono la mamma di una
ragazzina che ha sostenuto l’esame di terza media a giugno del 2013.
Mia figlia è stata ammessa con 10/10 all'esame di terza media e per il fatto di
aver preso solo 7 nella prova INVALSI che io ho sempre chiamato il
"maxirebus della settimana enigmistica", la commissione, pur avendo
fatto mia figlia un eccellente esame, le ha abbassato il voto a 9/10.
Io sono “INCAZZATA NERA” con i professori ed in particolare con la
coordinatrice della classe che ha detto l'ultima parola sul voto finale dopo
avermi detto che mia figlia è una ragazza da 10 e che non deve temere nulla
dall'esame!!
Avrei volevo far scrivere sul giornale un articolo su questa maledetta prova
INVALSI che fra l’altro, da quello che ho capito, dovrebbe valutare l'operato
dei professori e non quello degli alunni.
Si rende conto che la prova invalsi ha lo stesso peso della valutazione annuale
del ragazzo che magari (come mia figlia) ha studiato diligentemente tutto
l’anno con voti eccellenti?
Inoltre non sono state mai fatte delle prove serie durante l’anno per preparare
i ragazzi.
Gli insegnanti si sono sempre attenuti al programma ministeriale da svolgere
durante l’anno trascurando l’importanza di tale prova!
Cosa mi consiglia di fare per scatenare l'inferno senza nuocere a mia figlia
che però è serena lo stesso?
Le ricordo che mia figlia in pagella quest’anno aveva tutti 10 tranne
matematica e scienze dove aveva 9. La sua media di ogni anno è sempre stata
oltre il 9,5.
La mia rabbia non riesce a placarsi.......
Vorrei tanto avere il suo parere e sapere come posso muovermi.”
Gentile signora, le rispondo. Prima di tutto la invito a rileggere la sua
lettera e a notare il tono che ha usato: un iniziale “buongiorno” che fa
pensare più a un ordine che a una richiesta; nessuna firma (che, ho scritto
dappertutto nel blog, chiedo) e, soprattutto, neanche un saluto. Ci rifletta su.
Lei scrive “Io sono “INCAZZATA NERA” con i
professori ed in particolare con la coordinatrice della classe che ha detto
l'ultima parola sul voto finale dopo avermi detto che mia figlia è una ragazza
da 10 e che non deve temere nulla dall'esame!!”: ma che cosa le fa credere che
la coordinatrice abbia il potere di dire l’ultima parola? In questo caso lei
dimostra quello che altre volte ho detto: i genitori a volte parlano e
protestano perché non sanno (ma vogliono parlare). Lei si è posta il problema
di chiedere come vengono dati i voti (per legge?) all'esame di Stato di terza
media? Direi di no.
Ecco come:
“Il voto
finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole
prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari
o superiore a 0,5.”
In pratica: si sommano i voti di tutte le prove
scritte (compresa l’Invalsi) al voto di ammissione (che tiene conto della media
dei voti dei tre anni) al voto del colloquio interdisciplinare. Si fa la media
aritmetica (proprio con la calcolatrice) e si ottiene il voto finale. Se sua
figlia ha preso 7 nella prova Invalsi gli insegnanti hanno avuto le mani legate
e, sicuramente con rammarico, sono stati obbligati a dare 9 invece di 10. (Tenga
presente il fatto che a noi piace moltissimo dare dei 10: se non glielo hanno
dato sicuramente non hanno potuto.) La frase dell’insegnante che le ha detto di
stare tranquilla (e questo mi fa pensare che lei abbia in qualche modo lasciato
percepire una certa ansia che dati i voti pare davvero esagerata) era giusta:
se un alunno prende 9 invece di 10 per noi è solo un peccato, non una tragedia.
Se lei legge quello che scrivo (probabilmente no, altrimenti avrebbe usato un
tono diverso) sa che dico quello che penso, perché solo così posso essere di
aiuto. Mi scrive “Si rende conto che la prova invalsi ha lo stesso peso della
valutazione annuale del ragazzo che magari (come mia figlia) ha studiato
diligentemente tutto l’anno con voti eccellenti?”. Cara signora, secondo lei
non me ne rendo conto?
Lei scrive “Cosa mi consiglia di fare per scatenare
l'inferno senza nuocere a mia figlia che però è serena lo stesso?”. Ma perché
mai dovrebbe “scatenare l’inferno”? Che cosa è accaduto di così terribile? Sua figlia
“è serena lo stesso” e lei invece è “incazzata nera”? E perché mai? Ha pensato
che il suo atteggiamento può essere molto più dannoso per sua figlia del 9 invece del 10? Quale
effetto le fa il 9 di sua figlia e soprattutto, perché? Quale valore dà lei ai
voti? E se alle superiori avesse qualche voto in caduta libera (guardi che può
capitare anche ai più bravi) come la prenderebbe sua figlia? Sarebbe una
tragedia di sicuro, visto quello che è successo quando ha preso 9 invece di 10.
A questo punto dovrebbe risultarle chiaro quanto è
ingiusto il suo atteggiamento nei confronti degli insegnanti. E spero anche che lei colga anche quanto sia pericoloso avere reazioni come la sua per un 9 invece di un 10.
Non c'è nessun appunto che lei possa fare agli
insegnanti che non hanno fatto serie prove perché non siamo obbligati a fare
prove. Io stessa non faccio quasi nessuna lezione di "allenamento"
alle prove Invalsi perché lo trovo perfettamente inutile. Li preparo e questo
basta. Un paio di volte spiego loro come sono e dico che se vogliono possono
provare i Test su internet.
Lei dice “questa maledetta prova INVALSI che fra
l’altro, da quello che ho capito, dovrebbe valutare l'operato dei professori e
non quello degli alunni”: non ha capito. Detta così, sembra che i ragazzi
vengano penalizzati a causa di qualcosa che non li riguarda. No, vengono
valutati i ragazzi e, solo di riflesso e solo in un certo senso, la scuola che
frequentano.
Direi che non ha nessuna possibilità di muoversi (perché non ci sono motivi validi per farlo),
se non scrivendo al Ministero e spiegando anche lei (come molti insegnanti
fanno) che le prove Invalsi penalizzano i ragazzi, spesso proprio i più bravi.
“La mia rabbia non riesce a placarsi.......”: la
plachi, invece, perché è decisamente sbagliata. Normalmente in casi come questi la mamma dice alla figlia "Non importa, tesoro, è andata così, ma non significa niente. Sei bravissima indipendentemente dal voto!" Faccia un bel viaggetto, una
cena, un brindisi o qualsiasi altra cosa per festeggiare sua figlia. Dimentichi
il 10 e dica a sua figlia che è felice e fiera di lei perché è bravissima. Rifletta
sul perché un voto ha un effetto così disastroso per lei. Se vuole, legga altri
post che ho scritto sui voti e anche sui genitori. Se par caso ha protestato con
gli insegnanti vada a scusarsi, perché – mi creda- tutto quello che ha detto è
sbagliato e, soprattutto, ingiusto nei loro confronti. Questi sono i consigli
che mi ha chiesto. Spero che le siano di aiuto, anche se non era questa la
risposta che si aspettava.
Fra qualche tempo, quando la rabbia le sarà
passata, mi faccia sapere, se vuole.
Auguro a lei e sua figlia un’estate serena. E
faccia i complimenti a sua figlia da parte mia: è stata bravissima.