Non
meravigliamoci se certi ragazzi sono come sono. Guardate gli esempi che diamo
loro. Per decenni abbiamo dato il cattivo esempio attraverso la televisione (solo in certe ore) e i giornali
(solo se uno li leggeva). Oggi,attraverso il web, trasmettiamo esempi diseducativi a tutte le ore del giorno e
della notte.
Un
tempo la maleducazione rimaneva confinata fra i maleducati. I maleducati, i
cafoni, stavano fra loro, perché la
gente educata non li frequentava. Gli stupidi venivano chiamati “stupidi”, e i violenti venivano considerati violenti.
Gli ignoranti stavano fra loro e non si permettevano di rivolgersi alle persone
colte, perché temevano di essere giudicati e di fare "brutta figura". Gli alunni e i loro genitori
rispettavano gli insegnanti, dando per scontato che, avendo studiato, sapevano
più di loro. Bambini, giovani e adulti rispettavano gli anziani, dando per
scontato che, avendo vissuto più di loro, erano più saggi. La gente perbene
rispettava il medico, l’avvocato, il giudice, il vigile urbano e il
carabiniere. Nessuno pensava che potessero essere dei delinquenti. Le persone
si rivolgevano con educazione al medico come al negoziante. A nessuno che si
potesse definire “persona perbene” veniva in mente di offenderli, perché c’era
una certa sana distanza fra le persone che non si conoscevano. Si mantenevano
le distanze, perché - allora come oggi- tutti abbiamo bisogno che gli estranei rispettino le
distanze e non entrino all'interno dello spazio che riserviamo solo ad amici e
conoscenti (che pare essere di tre metri e mezzo). Fa parte della natura animale.
Solo chi ci è intimo può entrare in quello spazio. Gli altri devono rimanerne
fuori.
Invece
il web ha cambiato le cose. Le reti sociali, un tempo solo fisiche, sono
diventate “network” e sono diventate virtuali. La gente diventa “amica” o
“seguace” – di facebook, di twitter, di blog – e si convince di essere davvero
amica, anche intima, della persona. Tutti noi facciamo esperienza ogni giorno
dell’assurda pretesa di confidenza spinta dei nostri “amici di facebook” o di chi
frequenta il nostro blog. Che siamo semplici insegnanti, o casalinghe, o scienziati, o
politici, o scrittori, non cambia nulla. Tutti si illudono che l’essere stati
ammessi fra “gli amici” o semplicemente fra i “lettori” di una persona
sconosciuta (o conosciutissima) li autorizzi a dare del “tu”, a parlare di cose
private, a dare consigli intimi che non si permetterebbero mai di dare agli
amici fraterni.
Ma, soprattutto, una quantità enorme di persone si sente in
diritto di offendere, di prendere in giro, di mandare esplicitamente "a quel paese", di diffamare e di minacciare
chiunque. E il bello (e l’interessante) è che lo fanno firmandosi con nome e
cognome! Come se il web fosse un luogo fuori da ogni legge, dove tutti sono liberi di dire e fare quello che vogliono senza il minimo freno inibitore.
Ecco, questa è l’”anarchia del web” di cui parla il nostro presidente della
Camera, Laura Boldrini. Per quei pochi che non ne sapessero ancora nulla
riepilogo, citando qualche frase tratta dalla sua pagina di facebook e da un articolo di Repubblica firmato da
Concita De Gregorio.
“Laura Boldrini,
seduta alla sua scrivania di Presidente della Camera dei deputati, legge
attentamente i messaggi che la sua giovane assistente Giovanna Pirrotta le
porge. Sono minacce di morte, di stupro, di sodomia, di tortura. Accanto al
testo spesso ci sono immagini. Fotomontaggi: il suo volto sorridente sul corpo
di una donna violentata da un uomo di colore, il suo viso sul corpo di una
donna sgozzata, il sangue che riempie un catino a terra. Centinaia di pagine
stampate, migliaia di messaggi. A ciascuna minaccia corrisponde un nome e un
cognome, un profilo Facebook, l'indirizzo di una pagina Internet. Le minacce -
tutte a sfondo sessuale, promesse di morte violenta - si sono moltiplicate nel
giro di due settimane con il tipico effetto valanga che la Rete produce.”.
“Ti devono linciare,
puttana", "abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a
trovarti", "ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come
orinatoio, morirai affogata", "gli immigrati mettiteli nel letto,
troia". Accanto alla foto della donna sgozzata: "Per i Boldrini in
rete ecco l'Islam in azione".”
Qualsiasi
donna che abbia un po’ di rispetto per le donne si infuria, leggendo queste
parole.
E poiché Laura Boldrini ha
detto
“La vittima diventa carnefice” e "Io, minacciata di morte ogni
giorno. Non ho paura ma basta all'anarchia del web",
tutti gli “opinionisti
qualunque” hanno potuto liberamente esprimere le loro “idee”, che sono le
seguenti (posso mettere anche i nomi perché li copio da una pagina aperta a
tutti):
“Paolo
Bergamo :
L'
Italia è oltre i 50 punti per la libertà di stampa....ora anche il WEB ....
pian pian ci tolgono tutto...anche l'espressione.....cosa accadrà nelle piazze
in futuro se tutte le possibilità di esprimere i propri pensieri verranno
ostruite???”
“Alkalino:
La Boldrini è inadatta al ruolo che
occupa perché non capisce che la libertà di espressione è strettamente legata
alla libertà della rete.
Cercare
di impedire alla gente di scrivere, sia pure degli obbrobri, è come cercare di
impedirle di pensare. Se si andasse indietro di 20 anni e la Boldrini riceverebbe
mail cartacee con gli stessi contenuti, cosa farebbe?Chiederebbe di censurare
le poste? Inviare una email compromettente è molto più rischioso per chi
lo fa che imbucare una lettera anonima.”
“Giorgio Belgiovine: sei
bona...”
“Ciprillo Artigiano: non
basta una "carica" istituzionale per zittire chi dissente,si chiama
libertà di parola,la terza carica dello stato dovrebbe promuoverla e non
combatterla.”
“Giada Valente:
gentilissima, ( basta gentilissima o mi denuncia? ) le fa onore il suo amore per
gli stranieri, ma dovrebbe amare anche gli italiani, da parte Sua vedo solo odio per gli italiani.”
Gioel Van Zorz: “senta una
cosa..... lei parla tanto della "violenza" che corre sul web, che la
gente scrive cose troppo pericolose...... ma guardi che non c'è nessuno che le
ha insegnate. tutto quello che legge, è ESATTAMENTE quello che la gente vuole
dire, perchè almeno sul web le persone dicono quello che vogliono. se vi fa
paura, dovete capire che è solo colpa della situazione!! invece di mettere divieti
sul web, dovete mettere divieti di sprecare denaro pubblico. divieti di
approffittarsi dei soldi della gente!!!!! dovete capire che con la forza, non
otterrete niente, se non una risposta alla pari! dovete capire che è la gente
che comanda e non voi pochi "eletti" ( chissà da chi poi). dovete
capire che deve finire questa storia, perchè state portando l'Italia ad una
guerra civile. dovete capire, infine, che scrivere " Boldrini io ti
ammazzo" è una minaccia, ma scrivere " chissà che qualcuno le
spari" non è una minaccia, è un pensiero e una comunicazione. Quindi,
PRIMA DI FARE CERTE ACCUSE, impari bene la lingua italiana e cerchi di dividere
"MINACCIA" da " COMUNICAZIONE PERSONALE". Se io le dico
" se qualcuno le spara, non mi spiacerebbe" non è una minaccia. e
questo pensiero, se viene condiviso da migliaia di persone, è perchè l'idea di
quelle persone è tale. ma se poi qualcuno passa ai fatti, non è perchè ci sono
queste migliaia di persone che hanno espresso la loro idea: è perchè qualcuno
la sua idea la esprime a
modo suo.”
“Titoni
Tommaso: SIG Boldrini come tutti noi mortali ,ritengo che non sia venuto dal
l'unto del PAPA x crearsi una pagina su FACEBOOK qualora non gradisce le
missive pùo sempre chiudere la pagina ,è un modo x imporre leggi come in COREA”
“
Gianmarco Atzei: vorresti "regolarizzare" internet solo
perchè non ti sai difendere da sola ? una miserabile senza spina dorsale dalla
denuncia facile come te dovrebbe poter decidere per noi ? ridicolo !!! sei la
stoltezza fatta a persona , molta gentaglia penderà dalle tue labbra imparando
a chiudersi nella propria ottusione mentale , evitando i problemi piuttosto che
affrontarli , piagniucolando e dipendendo da qualcuno , dovresti essere
fuorilegge come quelle droghe che distruggono le cellule del cervello !!
infatti hai il medesimo effetto , come se l'italia non fose già abbastanza
caratterizzata dal bigottismo , dall'ottusione mentale , e dalla tendenza a non
saper fare altro che lamentarsi dei problemi senza però fare nulla di concreto
per risolverli . nel caso io sia stato troppo contorto per te povera stellina ,
riassumerò cosi : una persona miserabile e smidollata come te non avrebbe
nemmeno il diritto di essere ascoltata , figuriamoci ottenere tutto il potere
che possiedi , e naturalmente non scrvo tutto ciò in qualità di
"maschio" ben si in qualità di individuo che comprende con che
persona miserabile saremo tutti costretti a "combattere" fallita”
“Saverio Di Giulio: Cara
Boldrini, ma una volta in vita tua ce la farai a pensare a una cosa seria? Da
quando sei stata eletta non hai parlato di un problema concreto del paese che
sia uno.....”
“Dà e Dé : Signora
Boldrini, lo stipendio che lei percepisce viene dalle tasche dei contribuenti
italiani. Per una volta, si vuol degnare di pensare ai problemi del Paese? O
forse l'immigrazione è più redditizia....”
“Marcello Baltolu: INTERNET,serve
anche a questo, "tu" vuoi mettere il bavaglio all'unica cosa
VERAMENTE DEMOCRATICA che ci è rimasta,... ti ho dato del "tu" perche
si una MIA DIPENDENTE!!!!!!”
“Urbech 1289
Smettila di fare la
professoressina ipocrita, e smettila di difendere gli sporchi privilegi tuoi e
della tua casta! Per fortuna durerete
poco, siete finiti, cretina!!”
“71lupenzo710: guarda che
troia che hanno messo lì .......la pivetti al contrario stessa faccia della medaglia .puttana serva del potere
pronta solo a fare i propri interessi e a metterlo in culo ai poveracci
difendendo i potenti. PUTTANA. ci vuole la rivoluzione questo paese deve
crollare e la baldracchini pompini e grasso durare poco .w 5 stellle!!!!”
Ecco quello che questi
genitori o fratelli maggiori insegnano ai ragazzi: violenza, volgarità,
stupidità, ignoranza, presunzione, mancanza totale di rispetto. E insegnano che è giusto pretendere di avere il diritto sacrosanto di “esprimere le proprie idee”, perché regolamentare
il web è “ledere la libertà di espressione”. Come se fossero idee,
come se fossero ragionamenti.
Qualsiasi ignorante,
becero, violento può (e vuole) diffamare, offendere, minacciare liberamente.
È democrazia, questa? È libertà?