Sonia mi scrive:
“Gentile professoressa Le scrivo questa
lettera perché vorrei una sua opinione riguardante la bocciatura di mia figlia
che ha frequentato il primo anno di liceo linguistico. Non è stata ammessa alla
classe successiva con 4 in latino e 4 in francese. I professori hanno sempre
elogiato il grande impegno di Margherita, la sua buona educazione e l'impegno
costante avuto durante tutto l'anno scolastico. Malgrado questo hanno ritenuto
opportuno bocciarla perché pensano che non sia in grado di recuperare le due
materie. Margherita è disperata e piange da venerdì perché crede sia un suo
diritto provare a recuperare le due materie e, dato che lo studio non l'ha mai
spaventata, è convinta di poterlo fare. Oggi ho parlato con il CdC e con la
preside chiedendo se fosse possibile rivedere la decisione presa nei confronti
di Margherita proprio in
virtù del suo costante impegno, ma mi è stato risposto che non è
possibile. Ora mi domando se è giusto non dare questa opportunità a una ragazza
che ha sempre dato il massimo e che credeva che l'impegno costante sarebbe
stato premiato. Ma con 2 materie insufficienti si può bocciare e rovinare
l'autostima di un'adolescente già precaria? Aspetto una sua risposta e
colgo l'occasione per esprimere la mia stima nei suoi confronti.”
E Francesco mi scrive:
“Salve. Mio figlio ha 14 anni , è stato l'unico a non
essere stato ammesso all'esame di terza media, dopo che è stato bocciato in
seconda media. Premesso che sono consapevole che non ha problemi di
apprendimento (confermato da due Psicologi) e che purtroppo è indisciplinato e
svogliato, sono rimasto molto deluso per il comportamento dei docenti più che
della non ammissione in se:
1) Se è vero che la bocciatura serve per migliorare, questo non è avvenuto per
mio figlio e le assicuro che noi genitori abbiamo fatto di tutto (forse troppo)
per stimolarlo.
2) Quattro volte a settimana andava al doposcuola,
possibile che non è servito a niente?
3) al ragazzo era stato detto di migliorare la condotta, è
passato dalle 24 note del 1^quadrimestre alle 4 del secondo, inoltre Il Preside
lo ha stimolato fino alla fine e lui ha preso 3 sei nell'ultima settimana,
tutto inutile.
Sulla comunicazione era scritto che i genitori dei non
ammessi venivano avvertiti il giorno prima delle ammissioni, non avendo avuto
comunicazione (immagini lo stato d'ansia) ci siamo illusi, invece la telefonata
è arrivata qualche ora prima della pubblicazione dei quadri "Mi dispiace,
suo figlio non è stato ammesso", Mio figlio mi telefona e mi dice Papà sono
stato ammesso, guarda che ti sbagli, felicissimo assieme ai suoi amici. Chiamo
la Scuola speranzoso e loro con una freddezza che non ha niente di umano (mi
dispiace, ci siamo sbagliati ma sa abbiamo telefonato...), prendono il foglio
affisso (firmato dai docenti), sbianchettano il nome di mio figlio e lo
rimettono fuori la Scuola come nulla fosse aggiungendo "non"
all'ammesso. Mi sembra troppo .”
Rispondo:
Cari Sonia e Francesco, in questi giorni non
faccio che ricevere lettere come la vostra. Bisognerebbe studiare un sistema
per preparare alunni e genitori alle bocciature.
Cara Sonia, secondo la Gelmini, noi dovremmo
bocciare con UNA SOLA insufficienza. Ma siccome non siamo matti, ci diamo delle
regole: probabilmente loro (e guarda che io sono di solito d'accordo quando si
tratta di scuola superiore) hanno deciso di bocciare chi aveva due 4. La bocciatura non è una punizione. Spesso
gli insegnanti bocciano con molto dispiacere. Margherita è disperata
perché percepisce che lo sei tu. Prova a dirle: "Pensandoci bene, è meglio
così. Se non ripari bene, ti trascini il problema per tutti gli anni
successivi. Invece così, il prossimo anno sarai brava in tutto".
Vedrai come cambia, se sai recitare bene.
Credo che sia stato meglio così: i 4 sono un'insufficienza pesante.
Prova e fammi sapere.
Caro Francesco, direi che dovrebbe concentrarsi su un
concetto: suo figlio meritava di essere promosso? Lei mi scrive “ è passato dalle
24 note del 1^quadrimestre alle 4 del secondo, inoltre Il Preside lo ha
stimolato fino alla fine e lui ha preso 3 sei nell'ultima settimana, tutto
inutile”. Io dietro alle sue parole capisco: si comporta molto male; nel secondo quadrimestre gli
insegnanti hanno evitato le note (come facciamo tutti, proprio per evitare le
bocciature); è stato necessario perfino l’intervento del preside che ha cercato
di convincerlo a studiare ( questo lo ha sicuramente fatto per evitare la
bocciatura).
Ma lei, in sostanza, invece di rivolgersi a suo figlio,
chiedendogli (furibondo) conto del suo comportamento, addossa la colpa agli
insegnanti. Non è migliorato dopo la bocciatura? Colpa degli insegnanti. Va al
doposcuola quattro volte alla settimana e non è servito a niente? Colpa degli
insegnanti.
Caro Francesco, come insegnante le assicuro che se nel
primo quadrimestre gli hanno dato ventiquattro note (è un numero pazzesco!)
significa che ce ne sono state almeno altrettante che gli sono state risparmiate. Ma
lei si rende conto del fatto che gli insegnanti devono lavorare con un alunno
che disturba continuamente? E quando le note calano, secondo lei, dovrebbero
inchinarsi a tanta gentilezza e riempirlo di complimenti?
Secondo me lei dimentica le colpe di suo figlio. Le
suggerisco di esigere da lui un cambiamento nel suo comportamento.
Riguardo ai quadri affissi, concordo con lei che avrebbero dovuto fare più
attenzione. Ma definire l’atteggiamento come “una freddezza che non ha niente
di umano” mi sembra eccessivo. Hanno sbagliato, e non hanno potuto fare altro
che correggere l’errore materiale. Si sarebbe aspettato che dicessero "Oh! abbiamo sbagliato a scrivere e perciò ormai è promosso"? Giustamente, lei e anche suo figlio, avreste
dovuto capire che non poteva essere vero, visto che eravate stati chiamati
qualche ora prima.
Gentile signor Francesco, per aiutarla, credo che sia
meglio che qualcuno le parli chiaramente, come ho fatto. Spero che possa servirle, anche se non era quello che si aspettava!
Saluti a tutti e due!