Si chiamava Thomas Alberto Costilla Mendoza. Un nome lungo e importante, come tutti i nomi sudamericani, ma assegnato a un semplice addetto alle pulizie che ha finito la sua vita sulla Costa Concordia, fra gli scogli dell’isola del Giglio, nelle acque del bellissimo mare italiano.
Thomas Alberto, detto Beto. Lo troviamo su facebook.
Era nato e viveva in Perù, a Trujillo. Aveva studiato al Colegio Antonio Raymondi. Il suo libro preferito era “Il Codice Da Vinci”. Amava i film d’azione, le notizie e gli sport, soprattutto il calcio a cinque e la pallacanestro.
Adesso lavorava per Costa Crociere. Sarà stato contento, anche se aveva promesso alla sua amica Carla Paola Naranjo Sandoval di non imbarcarsi più.
Aveva 76 amici.
Nell’era di facebook il libro delle facce a volte diventa un po’ anche il libro dei morti.
I profili di facebook di chi muore rimangono lì per chissà quanto, seppelliti nel web come in una tomba virtuale, conservando foto, battute, commenti, “mi piace”, fermi ad un certo giorno.
Il 27 ottobre 2011 alle 2,25 di notte, forse in una pausa delle pulizie, aveva condiviso la foto della sua amica Sheyla Reyes e le aveva scritto un allegro “Hola Sheyla”. Anche Sheyla, peruviana come lui, era un membro dell'equipaggio del Costa Concordia. Se c'era, lei si è salvata.
Thomas Alberto Costilla Mendoza era un uomo di circa cinquant’anni, un po' tarchiato, basso come un peruviano tipico. Capelli neri, occhiali e occhi da indio.
Nessuno potrà più diventare suo amico.
I suoi amici, Harry, Juan Julio, Edson, Carlos, Eduardo, Victor Roman e Francisco Javier, che sorridono con lui nelle foto, avranno già saputo la notizia.
Altri stanno cominciando ad arrivare sulla sua pagina facebook, dove sono venuti a cercarlo alla notizia della sua morte. E scrivono qualche frase sulla sua bacheca, o a commento delle sue foto, nella speranza che qualcosa ci sia, e che gli arrivi il messaggio, là dove è andato a finire.
“Per noi sei stato, e sarai sempre il migliore dei figli, fratello, zio.” “Per noi sarai sempre nel nostro cuore. Non sei andato via, sei qui con noi, presente nella nostra mente e nel nostro cuore”. “Ora sei vicino al tuo vecchietto, che amavi tanto. Lui sarà contento perché sei già vicino a lui”.
“Riposa in pace, mio caro amico. Ti porterò sempre con me”.
Si chiamava Thomas Alberto Costilla Mendoza. Solo ora so che è vissuto.
Gli ho chiesto l’amicizia, anche se so che non potrà più confermare.
Quando succedono queste tragedie non muoiono dei numeri, dei nomi sulla carta.
Muoiono delle persone, delle vite.