Rita mi scrive:
ho comprato il suo libro e lo sto leggendo avidamente. Insegno in una seconda media vivacissima e tutto il consiglio di classe ha difficoltà a mantenere il silenzio in classe. Chiacchierano tutti tantissimo, in ogni momento e in ogni occasione. A volte si zittiscono a vicenda dopo di che litigano: drammatico e ridicolo insieme. Li ho ripresi inutilmente con le buone e con le cattive. Nulla. Solo un metodo funziona: scrivere alla lavagna il nome di chi parla per poi assegnare un compito di castigo. Così io spiego e nel frattempo scrivo chi parla, interrogo e idem... funziona ma è imbarazzante, mi sembra di essere un'alunna delle elementari e non un'insegnante. Per assurdo loro rispettano questo metodo, lo vivono come una specie di gioco del silenzio che fanno con me!!
Avevo già usato questo metodo in un'altra classe, poi a un certo punto ho detto "da oggi i nomi non li scriverò più alla lavagna ma sulla mia agenda!" e mi sembrava geniale. Non vedendo i nomi, per sicurezza stavano zitti. Solo che poi giorno dopo giorno mi dimenticavo di scriverli e loro dimenticavano di stare zitti ed è finita così.
Lei che ne pensa? Grazie”
Ed ecco il punto: tutti tacciono e stanno attenti solo se vengono interessati. Gli adulti volenterosi, se necessario, sono capaci di tacere, anche se non sono interessati. Ma non tutti, per la verità, e non sempre.
I ragazzi, di solito, no. Devi tenerne conto e, anche se di fronte agli alunni ti fingi stupita del loro comportamento, dentro di te devi sapere che se chiacchierano è normale e, soprattutto, che sei tu quella che deve dar loro dei validi motivi per stare attenti e in silenzio.
Tu mi chiedi che cosa ne penso del metodo – molto diffuso – di far scrivere ad un alunno “i cattivi” alla lavagna. Tutti i metodi possono servire, magari solo per prendere tempo in attesa di trovare strategie migliori, ma posso dirti che questo sistema della lavagna non lo seguo mai, e ti spiego perché. Prima di tutto capita che alla lavagna, a segnare, ci si metta proprio il peggiore della classe. Nell’idea di molti colleghi, questo serve “a far stare buono” l’indisciplinato. Mi sembra poco giusto agli occhi dei ragazzi promuovere a “controllore” quello che di solito disturba. E c’è anche il rischio che si prenda le sue vendette. Se ci si mette un alunno bravo e corretto, invece, lo si espone alla possibilità di essere preso in giro come “lecchino”. Da evitare anche questa soluzione, quindi. A che cosa serve ottenere il silenzio solo con le minacce? A nulla. La prova si ha nel fatto che, finite le minacce (quando dimentichi di segnare sull'agenda), finisce il silenzio.
L’interrogazione dovrebbe essere un momento in cui l’insegnante interroga, l’alunno interrogato risponde, e tutti gli altri ascoltano, partecipando con domande, osservazioni o, se necessario, risposte. Dovrebbe essere chiarito ai ragazzi il fatto che hanno il dovere di ascoltare e di partecipare. Per ottenere questo puoi impostare l’interrogazione facendo proporre ai ragazzi delle domande (e così puoi vedere chi sa porre domande adeguate dimostrando di aver studiato) o rispondendo alle domande alle quali l’alunno interrogato non sa rispondere, o esprimendo pareri (su tua richiesta) sulla correttezza o meno della risposta (e anche questo è un modo per interrogare tutti).
Sono obbligati a stare attenti, perché alla fine puoi dare una valutazione anche a chi è a posto, spiegando bene, fin dall’inizio, che quello è un altro mdo che segui per valutare la loro preparazione. Per te è più faticoso gestire un’interrogazione, ma vedrai che i problemi di discliplina durante le interrogazioni caleranno drasticamente.
Cara Rita, mi chiedi dei metodi per ottenere il silenzio. Il sistema dei compiti supplementari può anche essere usato, ma molto raramente e solo se proprio non si trovano altre possibilità. Diciamo due o tre volte l’anno. E non deve essere presentato come un castigo, ma come un lavoro in più per far pensare più a lungo sulla scuola quelli che mostrano di considerarla poco importante.
Per il resto, lo ribadisco, si ottiene il silenzio trovando come interessarli. Troverai altri consigli sul libro, vedrai!
Prova e fammi sapere!